Teramo, ampliamento cimitero di Sant’Atto: “intervento che arriva dopo anni di promesse”

Questa mattina il sindaco Gianguido D’Alberto e gli assessori Giovanni Cavallari e Antonio Filipponi, alla presenza della ditta che sta svolgendo i lavori, hanno illustrato l’intervento di ampliamento del cimitero di Sant’Atto, che prevede la realizzazione di 80 nuovi loculi e di 30 ossari.

L’intervento si inserisce in un piano più ampio di realizzazione di un totale di 295 loculi nei cimiteri frazionali di Sant’Atto, Cavuccio, Forcella, Miano, Poggio Cono, Putignano e San Nicolo’ a Tordino e vanno a dare risposta alla carenza di vani murari destinati alla sepoltura.

“Oggi qui con noi ci sono tanti residenti, segno che si tratta di un intervento che la frazione chiedeva da tanti anni – ha sottolineato il sindaco Gianguido D’Alberto – del primo progetto per l’ampliamento del cimitero di Sant’Atto si iniziò a parlare nel 2008, poi nel 2009 ci fu il primo affidamento ma poi non fu fatto più nulla. Oggi siamo qui a rappresentare come su questo ampliamento sono state fatte ben tre campagne elettorali: nel 2009, da chi diceva che avrebbe realizzato l’intervento, nel 2014 da chi diceva che avrebbe realizzato l’intervento, e nel 2018. La differenza rispetto al passato è che noi non ci siamo limitati a prometterlo, ma l’abbiamo realizzato, perché eravamo consapevoli che rappresentasse un priorità”.

L’intervento di ampliamento si aggiunge a quelli previsti sulla parte storica del cimitero di Sant’Atto e a quelli che interessano altri cimiteri frazionali. “Dopo anni di vane promesse da parte di chi ci ha preceduti – conclude il sindaco – stiamo realizzando nuovi loculi nei nostri cimiteri, segno di un inversione di tendenza che vuol dire rispetto dei luoghi cimiteriali del nostro comune che per troppi anni sono rimasti in uno stato di totale abbandono”.

I lavori, come ha evidenziato l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Cavallari, dovrebbero concludersi tra settembre ed ottobre e prevedono anche la realizzazione di una rampa d’accesso per disabili che collegherà la parte vecchia del cimitero ai due padiglioni attualmente in fase di realizzazione. “Con questo intervento saranno realizzati 80 nuovi loculi e 30 ossari in due padiglioni – ha spiegato Cavallari – per un intervento di oltre 250mila euro, di cui 180mila di lavori veri e propri, finanziati dall’amministrazione con fondi propri. Ma la cosa più importante è che finalmente, dopo anni di vane promesse, si va a dare risposta alle esigenze dei cittadini. Abbiamo inoltre intavolato un’interlocuzione con la proprietà del terreno che porta a questa nuova parte del cimitero, per acquisirlo e realizzarvi una strada di accesso in modo da evitare ai cittadini di dover accedere necessariamente dalla parte vecchia con alcuni disagi. Questo anche in previsione di futuri ampliamenti. Al momento abbiamo incontrato qualche resistenza ma continueremo a cercare una soluzione bonaria”.

Il sindaco e l’assessore Cavallari hanno sottolineato l’impegno dell’assessore Filipponi, fin dal suo insediamento come consigliere di minoranza, per la realizzazione dell’ampliamento del cimitero di Sant’Atto così come il ruolo svolto dal consigliere di maggioranza Lanfranco Lancione, che ha la delega alla gestione dei cimiteri. “L’assessore Filipponi ha portato avanti questa battaglia fin dal suo insediamento, all’epoca, come consigliere di opposizione, presentando diverse interrogazioni consiliari – hanno ricordato i due amministratori – e vogliamo sottolineare anche il ruolo del consigliere Lanfranco Lancione che si è speso molto per questo intervento”.

Lo stesso assessore Filipponi ha espresso la propria soddisfazione per l’avvio del cantiere, partito qualche settimana fa. “L’ampliamento del cimitero di Sant’Atto è stata l’unica promessa che ho fatto da quando sono in politica – ha detto Filipponi – oggi essere qui con i lavori già avviati rappresenta per me un momento particolarmente importante e sentito. E’ la dimostrazione della differenza che c’è tra chi amministra per il bene della comunità e chi amministra solo per gestire il potere. E’ l’esempio di come un’amministrazione può veramente venire incontro alle esigenze della collettività”.

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