Stato di salute del Vibrata. Il comitato si appella alle istituzioni

“ Sapevamo di non aver vinto la guerra con la nostra battaglia sull’impianto di depurazione della Wash  ma pensavano che la nostra mobilitazione potesse servire a sensibilizzare le autorità competenti in ambito ambientale, invece purtroppo no”.

 

A dirlo è Raffaele Quaglia, presidente del Comitato Uniti per un futuro pulito e vivibile.

“ Facciamo ogni giorno i conti con un territorio abbandonato che presenta notevoli problematiche perché parliamoci chiaro sono state fatte tante chiacchere ma nei fatti non è cambiato nulla.

La foce del Vibrata risulta tra i siti più inquinati; le aziende del territorio continuano nel loro lavoro incuranti degli effetti sull’ambiente circostante; si fa un uso intensivo in agricoltura di pesticidi senza nessun controllo ed i pozzi con i quali vengono irrigati i campi, sono anch’essi inquinati” spiega Raffaele Quaglia.

“Niente di nuovo se non il fatto che nonostante le nostre segnalazioni, ad oggi nessuna azione concreta.

Avevamo sperato che alla promessa di risanamento dell’intero territorio da parte di Regione Abruzzo, seguisse poi una programmazione dello stesso che ad oggi non c’è.

I controlli non esistono; Arta e Asl sembrano completamente disinteressarsi e a nostro avviso ciò non è accettabile” continua il Presidente.

“La sola mobilitazione dei cittadini purtroppo, se non inserita in un contesto di proposte strategiche di rete, non funziona. Ciò non toglie che torneremo ad attenzionare l’opinione pubblica con manifestazioni ed eventi se la riflessione contenuta in questo breve comunicato, non dovesse sortire effetto.

I cittadini devono essere coinvolti e soprattutto i territori vanno ascoltati se davvero vogliamo tutelare il nostro futuro e quello dei nostri figli” conclude Raffaele Quaglia.

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