Silvi, l’acqua del mare non è contaminata: lo dice l’Arta

Silvi. L’ARTA ha inviato al Comune di Silvi i risultati delle tre campionature di acqua di mare effettuate giovedì scorso, 29 settembre la prima in prospicienza alla cavata di via della Marina, la seconda 80 metri più a nord e la terza 80 mt più a sud.

L’Agenzia regionale per la tutela ambientale ha certificato la piena conformità della qualità dell’acqua del mare all’Allegato “A” del dm 30.03.2010, in tutti e tre i punti in osservazione.

“Eravamo certi – ha detto il sindaco Andrea Scordella – che non c’era stato alcun caso di inquinamento del mare a sud di Silvi, poiché da quella cunetta, che i nostri tecnici hanno costantemente tenuto sotto controllo, non è mai arrivato nulla al mare. Peraltro – ha aggiunto il sindaco Scordella – i tecnici dell’ARTA nei successivi tentativi di prelievo di campionatura da quella cavata e da altre che tenevamo sotto osservazione, non hanno potuto far altro che constatare che non c’era nulla da poter prelevare poiché le cunette risultavano completamente asciutte. C’è chi ha definito eccessiva la nostra precauzione nell’emettere tempestivamente le ordinanze di divieto di balneazione. Ma ho ritenuto, di concerto con la ASL, di intervenire preventivamente proprio per tutelare la salute pubblica e assicurare gli stessi turisti che il Comune aveva tutto sotto controllo e che non avrebbe, in ogni caso, permesso che ad essi potesse succedere qualcosa. Nelle prossime ore, insieme ai dirigenti ASL, valuteremo la situazione per procedere a ritirare tutti i divieti”.

“Siamo giunti – ha dichiarato l’assessore Gianpaolo Lella – finalmente alla conclusione di questo che, alla fine, è risultato un falso allarme. E non poteva essere altrimenti poiché fin dai primissimi prelievi effettuati dall’ARTA il mare non presentava alcun segno di inquinamento. L’Amministrazione, per ulteriore scrupolo, ha svolto, tramite un proprio incaricato, degli accertamenti paralleli a quelli che stava facendo l’ARTA e anche lì è emersa la chiara conformità dell’acqua del mare. Stiamo ora – ha aggiunto l’assessore Lella – verificando gli esiti del certosino lavoro svolto dalla squadra di tecnici e operai del Servizio Manutentivo per individuare le cause che hanno creato tutto questo ambaradan, ossia di come siano potuti finire nella cavata incriminata residui di liquami”.

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