Sant’Omero, ospedale e casa di riposo: tutti i dubbi della Cgil

Sant’Omero. Una strana sensazione di abbandono organizzato. Lo stesso calo di attenzione che prese forma nel 2010 e che rischiò, forse, di favorire una chiusura o comunque una cessione del Val Vibrata.

 

Le valutazioni sono di Antonio Macrillante, delegato Cgil del presidio ospedaliero di Sant’Omero, che avanza una serie di riflessioni sulla tematica della sanità. E dello stesso ospedale Val Vibrata.

 

“Durante le elezioni regionali di febbraio”, sottolinea Macrillante,  “ero stato oggetto di critiche da parte di esponenti politici locali in quanto accusato di favorire una parte politica perché si ringraziava chi si era occupato e preoccupato di risolvere le problematiche del nostro presidio.

Tale interessamento ci aveva portato nel quinquennio ad un miglioramento delle attrezzature diagnostiche, apertura di nuovi servizi, e aumento di posti letti che ci ha portato ad essere il secondo ospedale per acuti a livello provinciale. L’allora assessore alla sanità provinciale dopo pochi giorni ha visitato il nostro presidio.

 

Ad oggi, nonostante molti sono i rappresentanti politici della vallata in maggioranza alla Regione e Provincia, ancora nessuno di loro si è degnato di passare in ospedale per vedere se ci sono delle esigenze, anzi, l’attuale assessore alla sanità ha visitato il solo ospedale di Teramo.

È un segnale?  Ormai siamo alle porte della stagione estiva, sappiamo dell’aumento della richiesta di prestazioni sanitarie, ma a tutt’oggi non c’è una programmazione di aumento di personale, un blocco totale dei concorsi già espletati e quelli da espletare per quanto riguarda la dirigenza medica con forti ripercussioni sulla risposta all’utenza.

 

Casa di riposo. Macrillante tocca anche la questione della possibile chiusura della casa di riposo.  “Il tentativo di chiusura della casa di riposo di Sant’Omero”, prosegue, “giustificata da una verifica strutturale dubbia, con un indice di vulnerabilità sismica superiore a tanti edifici pubblici della provincia di Teramo ma che non vengono messi in discussione. Chiediamo a quei rappresentanti politici locali che siedono nei banchi della maggioranza regionale che, invece di presiedere comizi elettorali di liste comunali, siano più presenti alla risoluzione delle problematiche della struttura ospedaliera e alla difesa delle persone deboli quali le persone anziane”.

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