Sant’Egidio, Mascherine Tricolori: si allarga il fronte del dissenso

Sesto sabato consecutivo di protesta per le Mascherine Tricolori. La protesta si è fatta sentire anche nel teramano a Sant’Egidio alla Vibrata.

 

“Sono passati ormai tre mesi esatti dall’inizio del lockdown e dal governo non è arrivata alcuna risposta concreta. Abbiamo iniziato a manifestare per primi, quando ancora vigevano le restrizioni della Fase 1, chiedendo risposte che ancora non sono arrivate. Da settimane diciamo ci troviamo a denunciare una situazione che sembra immutabile: cassa integrazione in ritardo, aiuti inesistenti per le imprese, fasce più deboli della popolazione abbandonate a loro stesse”.

“Le uniche novità sono i continui annunci del governo ai quali non segue mai un’azione concreta. Le banche non erogano i finanziamenti alle imprese? E il ministro dell’Economia Gualtieri con la faccia di bronzo risponde: “Cambiate banca”. Può essere questo un governo in grado di affrontare la più grave crisi economica e sociale dal dopoguerra? Ovviamente no, per questo deve andare a casa e la parola deve tornare al popolo. Non siamo più disposti ad accettare l’incompetenza di ministri come la Azzolina, che non è stata in grado di dare mezza certezza a insegnanti, studenti e famiglie sui tempi e le modalità di rientro a scuola. Per questo non possiamo fermarci, manifesteremo ogni sabato e a breve organizzeremo una grande manifestazione nazionale a Roma”.

Anche il Co.pi.S è sceso in pizza a Sant’Egidio alfianco delle Mascherine Tricolori.

La Vice Presidente Co.pi.s, Adele di Rocco si unisce al grido di riconoscimento , rivolto al Governo, dei diritti datoriali e occupazionali con misure reali, concrete e soprattutto immediate.

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