Sant’Egidio, gestione piscina comunale: gli obiettivi raggiunti e le anomalie da sanare

Sant’Egidio alla Vibrata. Sei mesi di gestione della piscina comunale. Tra obiettivi raggiunti e incassi cresciuti di oltre il 55%, ma anche di situazioni ancora da sistemare che avrebbero garantito alla stessa gestione, risultati di gran lunga migliori sotto vari profili.

 

E poi c’è il caso della riduzione delle tariffe, per le società sportive, effettuata dalla giunta comunale, in corsa, nei mesi scorsi.

 

Da oltre sei mesi, la piscina comunale di Sant’Egidio ha imboccato un percorso nuovo con l’affidamento triennale della gestione (dopo bando di gara) all’associazione temporanea di impresa composta da Pinguino Nuoto e Alfa Coop. Coloro che stanno gestendo l’impianto, ora diventato federale dopo la sistemazione e messa a norma, hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare, dati alla mano, quelli che sono gli obiettivi raggiunti dopo sei mesi di gestione.

Ma anche delle difficoltà legate a delle situazioni ancora da sistemare (apertura del bar, centraline per docce e phon ancora da collocare), che nella sostanza hanno rallentato quello che poi è un risultato economico, figlio anche dello stesso bando di gara.

 

La messa a norma dell’impianto. Da parte dell’Ente, e questo aspetto è stato evidenziato nel corso di una conferenza stampa, la struttura è stata messa a norma con la sostituzione del vecchio telo (vecchio di 30 anni), con la sistemazione di corsie e blocchi. Contestualmente sono stati sistemati gli spogliatoi, sala filtri, tribuna e la zona solarium. Tutti interventi utili per ottenere l’omologazione e rendere l’impianto accreditato tra quelli federali.

 

Gli eventi. Il nuovo gestore ha organizzato ben 4 manifestazioni: Campionato Regionale Master, Gran Prix Propaganda – Provincia di Teramo, Campionato Interregionale di Nuoto Sincronizzato, Allenamenti della Nazionale Slovacca di pallanuoto. L’organizzazione delle manifestazioni ha permesso di constatare l’assenza di atleti agonisti nella realtà di Sant’Egidio, l’unica atleta tesserata fin per il sincronizzato è un’atleta della Pinguino Nuoto che ha partecipato al Campionato Interregionale di Sincronizzato.

 

 

Utilizzo a pieno regime della struttura. La piscina comunale di Sant’Egidio ora è aperta tutti i giorni. Negli spazi non utilizzati dalle società locali, il gestore ha provveduto ad inserire società di sincro e pallanuoto appartenenti a zone limitrofe al fine di garantire un utilizzo totale degli spazi disponibili. Tutto ciò si è tradotto in un risultato economico per il Comune pari al 55% in più rispetto all’anno 2017 (42 mila euro nell’anno in corso, rispetto ai 26 mila dello stesso periodo del 2017) e questo nonostante la riduzione dei costi per l’affitto delle corsie, delle società sportive, deciso dal Comune.

 

Assorbimento dei lavoratori della precedente gestione. La Pinguino Nuoto ha provveduto a regolarizzare i contratti di coloro che prestano servizio nell’impianto. Due assistenti bagnanti, un manutentore, due impiegati del settore amministrativo e gestionale e due addetti alla sanificazione.

 

Le cose che non vanno. Nel bando di gara, infatti, erano previsti dei servizi aggiuntivi (fondamentali per l’aggiudicazione dell’appalto), come la gestione del servizio bar. Opera che il Comune ancora non autorizza.

Lo stesso discorso vale per le docce temporizzate e i phon. In poche parole, si tratta di una miglioria tecnologica, con funzionamento a gettoni, che come sottolinea il gestore “porterebbe ulteriori benefici, visto che il Comune non sosterrebbe più i costi per la sostituzione di quelli fuori uso, ma garantirebbe anche un risparmio di acqua e luce”.

 

I conti. Nel corso della conferenza stampa, il gestore della piscina comunale ha anche snocciolato dei dati sul piano economico. La riduzione delle tariffe di affitto alle società ha prodotto per il Comune un minore incasso mensile di circa mille euro (6 mila nel primo semestre). Il gestore, invece, lamenta mancati incassi per 25mila euro per la questione del bar non ancora autorizzato e altri 1.250 euro per l’impossibilità di installare docce e phon a pagamento.

 

” Viene da chiedersi del perché la situazione resta di stallo su alcuni temi”, spiega il gestore, ” e se esistono conflitti di interesse che impediscono di perfezionare interventi previsti nell’offerta di gara. I maggiori incassi per il Comune, nei primi sei mesi, frutto anche di controlli costanti, dovrebbero poi favorire delle riflessioni”.

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