Roseto, nuova asta deserta. Il Comune costretto a cambiare strategia per alienare il patrimonio immobiliare

Ancora un’asta deserta per Villa Clemente, per i parcheggi e l’appartamento del Prusst Monti e per il terreno edificabile nella zona nord di Roseto, a ridosso del quartiere Borsacchio.

All’ufficio tecnico del Comune non è pervenuta alcuna proposta di partecipazione alla vendita all’incanto organizzata dall’Ente per la dismissione di alcuni beni. Da circa due anni a questa parte, nonostante le varie riproposizioni con ribassi cadenzati del 10 per cento ad ogni nuova asta, il Comune non è riuscito a vendere un solo bene.

Nulla da fare anche per il famoso terreno delle baracche sul lungomare Trieste, per l’ex mattatoio, per due vecchie scuole, per due appartamenti in Piazza Umberto Primo a Montepagano. Forse per il mattatoio e per il terreno delle baracche c’è la speranza di andare a trattativa privata visto che comunque una manifestazione di interesse per questi due beni c’è stata, anche recentemente.

L’amministrazione comunale a questo punto rifletterà se procedere ancora con nuove aste. Ma all’interno della maggioranza c’è chi suggerisce che forse è meglio trovare altre soluzioni per la dismissione di parte del patrimonio immobiliare, visto che le vendite all’incanto sono state un vero fallimento.

C’è però il sospetto che in città sia nato un cartello tra alcuni imprenditori che, pur essendo interessati, abbiano deciso di non partecipare alle aste per deprezzare e svalutare i beni che il Comune intende cedere. Un pensiero che da mesi tormenta il sindaco Sabatino Di Girolamo. Intanto, l’Ente deve continuare a fare i conti con un debito di bilancio di oltre un milione e 400mila euro.

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