Operazione Breaking Bad: serra di marjiuana scoperta nella sede di CityRumors

pesce-aprile-post-300x225Roseto. È stata denominata ‘Operazione Breaking bad’, quella portata avanti dal Nucleo Investigativo della Questura di Ancona. Otto denunce e più di 20 piante di marijuana sequestrate insieme a tre bilancini, quattro accendini speciali, sei tritaerba e 250mila euro in contanti.

L’indagine è nata alcuni mesi fa in seguito all’arrivo nella sede rosetana di grossi quantitativi di semi di canapa indiana provenienti dall’Olanda e da un’ingente acquisto su ebay di un fertilizzante, prodotto da un’azienda della Marche. Uno strano commercio per un quotidiano online e così la Questura di Ancona ha messo sotto controllo modem, telefoni e cellulari.

Lunghe intercettazioni soprattutto a carico di Luca Ruffini detto il prof. Il 30enne di Giulianova era il vero braccio destro del boss, ovvero il direttore Luca Zarroli, subentrato nel clan, dopo alcuni guai con la giustizia del suo predecessore. Ruffini si recava il sabato sera a Tortoreto e con la scusa della pizza si faceva spiegare il piano da Zarroli. A quel punto Ruffini avevo il compito con lunghe e noiose telefonate di aggiornare il resto del gruppo. In particolare i fratelli, Domenico Bello e Simone  Bastiano, Stefano Bontà. Questi ultimi due si occupavano della realizzazione e della gestione della serra, mentre la corrispondenza, la scelta dei semi e dei fertilizzanti era affidata a Domenico, fratello maggiore e vero artefice della banda.

Negli ultimi mesi la rete di CityRumors era andata oltre la costa teramana, spingendosi a Teramo, Pescara, Chieti e Lanciano.

Nella provincia teramana il corriere era un’altra giornalista Tania Di Simone che recuperava la merce a Pineto per poi portarla alla Teramo bene, tramite un noto chauffeur del posto. Pare che negli ultimi mesi sia entrata nella banda un’altra nota collega del posto, Anja Cantagalli, ma il suo ruolo sarebbe ancora tutto da stabilire.

Daniele Galli detto il Dandy si occupava di rifornire la movida pescarese. Gli inquirenti stanno cercando di capire se vi è una connessione fra la sua attività e i frequenti viaggi di Galli verso la Campania e l’aquilano. Il grande pusher della banda era Francesco Rapino, il 29enne di Francavilla riforniva la sua citta natale, Ortona, i tifosi e qualche giornalista di Pescara e Lanciano, e Chieti, in particolare studenti universitari e i tanti artisti che si recano in città per gli spettacoli. Rapino era solito nascondere la marjiuna dentro alcuni panini che poi custodiva gelosamente nel suo marsupio.

Una rete ramificata e stratificata in tutto l’Abruzzo che attraverso la produzione di marjiuana purissima teneva in scacco la regione. Nel frattempo le indagini potrebbero portare sul registro degli indagati altri collaboratori del quotidiano online come Raffale Di Marcello (detto l’ambientalista con chiara allusione al pollice verde) e Marina Serra sbarcata a Bologna molto probabilmente per stabilire qualche connessione con i pusher del centro emiliano. Ha fatto perdere completamente le tracce uno spacciatore di origine russa dal nome romanzesco, Pëtr Verchovenskij. Al momento non si è sicuri nemmeno se fosse una donna o un uomo.

Non è tutto, secondo gli inquirenti la banda era pronta a buttarsi in politica per poter riciclare i proventi dell’attività di spaccio.

Questo articolo è un pesce d’aprile, avvertiamo i parenti e gli amici delle ‘vittime’ che per questa volta l’hanno scampata.

 

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