Provincia di Teramo, servizio pubblico a rischio: i sindacati si appellano ai politici

Disservizi quotidiani e privatizzazione celata: le rappresentanze sindacali aziendali TUA spa Teramo e Giulianova parlano di caos nel trasporto locale in Provincia.

 

“Nonostante le polemiche e le segnalazioni prodotte all’interno dell’azienda dalle scriventi è ormai di dominio pubblico: i servizi che sta producendo Tua in provincia di Teramo sono molto peggiorati. Corse eliminate dalla programmazione strutturale, mancanza di autobus per quante sono le linee da effettuare. Accade ormai con consuetudine, diverse corse rimangono sprovviste dei mezzi necessari perchè mancanti. Una flotta sempre più provata dal tempo, che necessita di manutenzione continua, non riesce a soddisfare i bisogni della provincia. Decine di autobus fermi con dei guasti che non vengono riparati da mesi e mesi, pezzi di ricambio che arrivano con troppa lentezza rispetto al fabbisogno.

La dirigenza minimizza e ribatte con delle percentuali nel rapporto tra il totale delle corse effettuate e quelle saltate. Ma quel che non ci si domanda è come si stanno effettuando detti servizi, le condizioni, i ritardi, la qualità dei veicoli, il loro stato, la loro pulizia, l’evasione tariffaria a bordo dei mezzi, fino anche alle condizioni dei lavoratori delle biglietterie. Attualmente non ci sono parametri soddisfacenti e siccome il trend è in peggioramento siamo allarmati ed arrabbiati insieme a tutte le maestranze per quel che può accadere nel prossimo futuro”.

E aggiungono: “Non si vedeva un simile stato di cose da circa trent’anni. La carenza è tale che si effettuano taluni servizi usando gli autobus che stanno operando lungo le rispettive percorrenze per andare poi su linee di paesi vicini rimasti sguarniti, facendo dei ricongiungimenti rimediati con ritardi inevitabili. Così è quando non va addirittura peggio, cioè quando in caso di avaria non vi sono bus sostitutivi da inviare e bisogna attendere che qualcuno di quelli in servizio termini l’impiego per essere riutilizzato e possono passare anche delle ore. Questa è la situazione in cui si opera nel deposito Tua di Teramo. In aggiunta registriamo una confusa gestione delle linee, come ad esempio la recente riorganizzazione compiuta su Atri (sede aziendale che fa capo al Distretto di Teramo) che ha avuto strascichi sulle cronache locali, ma anche sul territorio ove andrebbero ripristinati adeguamenti auspicabili. Denunciamo altresì la cronica carenza di autisti alla quale si risponde con il ricorso al lavoro somministrato da agenzie interinali mentre si licenziano numerosi autisti di 62 anni, oppure la carenza dei meccanici con un organico ridotto al lumicino, mentre un enorme parco mezzi vetusto e logoro incombe falcidiato dai guasti e intanto si ricorre pesantemente ai lavori di riparazione affidati alle officine esterne private, ma la disponibilità degli autobus resta ugualmente estremamente precaria. E poi la cessione di quote importanti di lavoro a società private (sia nella sede operativa di Teramo che in quella di Giulianova) attraverso appalti esterni detti sub-concessioni con cui intere linee vengono affidate attraverso gare al ribasso a ditte che provengono anche da fuori regione. Il tutto poi si concretizza trasferendo forzatamente il personale di Tua che non può più lavorare nelle zone consuete dovendo abbandonare quei servizi, quelle linee appaltate ad altri”.

“Riscontriamo che queste misure stanno destrutturando il funzionamento interno della organizzazione aziendale senza che la nuova dirigenza abbia mai trascorso una sola ora nelle sedi di Teramo e Giulianova. Siamo decisamente ai minimi termini e non è possibile continuare con questo andazzo.

Ci rivolgiamo ai politici della provincia di Teramo, perché è a rischio il servizio pubblico, già bersagliato dal precedente governo regionale con tagli importanti ai finanziamenti del settore e da quei recuperi, quelle economie, quelle riorganizzazioni dei servizi che altro non sono che eliminazioni degli stessi senza che bastino mai i soldi recuperati da tali interventi. Non sarà mica che i tagli o i risparmi vadano fatti in altri ambiti e livelli dell’azienda che, a quanto pare, hanno costi elevati? Ravvisiamo notizie che rimbalzano sugli organi di informazione di consulenze pagate profumatamente mentre i dipendenti part-time sono condannati a rimanere tali, dimenticati, nel frattempo si comprano prestazioni di lavoro dalle agenzie private. Poniamo una Questione Teramana perché la provincia di Teramo necessita di un tavolo di confronto serio, che entri nelle pieghe, nelle esigenze di un territorio che non può essere regolato e amministrato con soluzioni a distanza, visto che poi da lontano non si avvertono le ripercussioni e l’impatto che hanno sui cittadini utenti e sui lavoratori”.

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