Provincia di Teramo, manca il numero legale: salta il Consiglio

Teramo. Rinviato a domani, alle ore 12, il Consiglio provinciale convocato per questa mattina. Il presidente Diego Di Bonaventura e i consiglieri di maggioranza stigmatizzano la scelta della minoranza di non entrare in aula facendo venire meno il numero legale.

“La minoranza non entra in aula e fa saltare il numero legale del Consiglio provinciale. L’assenza fra le fila della maggioranza di un consigliere, costretto a casa per giustificati motivi familiari, è stato il pretesto per non entrare in aula da parte della minoranza nelle cui fila pure si contavano delle assenze – affermano – un comportamento che va oltre la politica in presenza di una vicenda personale ampiamente comprensibile. E’ il 30 dicembre e come accade in molte assemblee in questo periodo, all’ordine del giorno ci sono argomenti tecnici e adempimenti di legge ed è possibile, considerate le festività, che si registri qualche assenza. Un’azione tanto più ingiustificabile perché, al di là delle specifiche peculiarità di una maggioranza, questa amministrazione ha improntato la propria azione nel rispetto del garbo istituzionale al quale ci siamo sempre attenuti anche quando veniamo immotivatamente chiamati in causa per fatti e vicende che non sono imputabili a questa consiliatura”.

L’Assemblea, quindi, torna a riunirsi domani, questo l’ordine del giorno: Piano di razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche; approvazione nuovo regolamento Cosap; affidamento alla società in house Agena del servizio controllo impianti termici; variazione di Bilancio; adesione al Consorzio turistico Cotuge.

SEDUTA SALTATA PER L’INCAPACITA’ DELLA MAGGIORANZA DI GESTIRE I LAVORI. “Il gruppo consiliare “La Casa dei Comuni”, pur rispettando i motivi che hanno portato all’assenza di un Consigliere di maggioranza nella seduta odierna, con la propria assenza ha voluto evidenziare la mancanza di garbo istituzionale verso lo stesso” dichiarano i consiglieri provinciali del gruppo “La Casa dei Comuni”, Mauro Scarpantonio (Capogruppo), Martina Maranella, Graziano Ciapanna e Graziella Cordone. “Oggi infatti non è andata solo deserta la seduta consiliare in Provincia ma, e questo ci teniamo a precisarlo, è andata deserta anche la Commissione consiliare bilancio convocata per le ore 9:00, propedeutica ai lavori del Consiglio stesso, ed alla quale nessuno della maggioranza ha avuto il buon senso di partecipare” prosegue la nota. “La Commissione era stata convocata un’ora prima del Consiglio stesso e pertanto sarebbe stato semplice prendervi parte da parte dei consiglieri di maggioranza. Passando poi all’Ordine del giorno gli argomenti inseriti nella discussione odierna sono gli stessi che erano già stati calendarizzati per il Consiglio del 18 dicembre 2019, ma rinviati per mancanza di documentazione. La stessa documentazione è stata messa a disposizione dei gruppi consiliari solamente nella giornata del 27 dicembre, venerdì scorso, rendendo difficoltoso un approfondimento anche con gli stessi uffici considerando che di mezzo c’erano il sabato e la domenica…giorni nei quali la Provincia di Teramo è ovviamente chiusa” sottolineano Scarpantonio, Maranella, Ciapanna e Cordone. “Pertanto “La Casa dei Comuni” ritiene che vada data la giusta centralità al Consiglio Provinciale mettendolo nella condizione di poter lavorare serenamente insieme ai suoi organi collegiali, dando così slancio ad un Ente in evidente difficoltà, anche perché amministrato un po’ “alla giornata” da Di Bonaventura & Co.. Solo per fare un esempio basta pensare al Bilancio Consolidato 2018, i cui termini di approvazione sono ampiamente scaduti, ed inserito nell’odg del 18 dicembre, ma rinviato per la mancanza di documentazione. La verità però è una e soltanto una: il Presidente Di Bonaventura, non avendo approvato lo schema di bilancio 2018, che è stato approvato solamente in data 23 dicembre 2019, data successiva all’odierna convocazione pervenuta per il giorno 20 dicembre 2019; sarà purtroppo oggetto di rinvio anche domani. Insomma – conclude la nota – Babbo Natale non ha voluto ascoltare la nostra letterina e ci ha riconsegnato una Provincia che continua a operare in totale spregio delle regole e senza una guida degna di questo nome, il tutto a totale danno della collettività che deve continuare a fare i conti con l’incapacità di questa classe amministrativa”.

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