Pineto, sicurezza: “Fondi Eni vengano usati per videosorveglianza”

Negli ultimi mesi, la città di Pineto, è stata mirino di numerosi furti in abitazioni e di automobili, nonchè di truffe a danni, soprattutto, di anziani. Sui social, luogo dove si denunciano e commentano immediatamente i fatti, dilaga la rabbia dei cittadini.

 

“Sono stanco di apprendere che i miei concittadini siano continuamente vittime indifese di aggressioni, furti ed altri gravi reati – tuona il consigliere comunale di opposizione Luca Di Pietrantonio – ed insisto fermamente affinché l’amministrazione comunale utilizzi una parte dei fondi ENI (che ammontano a oltre 6 milioni di euro) per predisporre un efficace sistema di videosorveglianza, a protezione dell’incolumità dei pinetesi“.

“Pineto è diventato un vero e proprio territorio di conquista, un Far West e l’apposizione di telecamere per il controllo ed il monitoraggio dei vari quartieri cittadini non si può più rimandare; bisogna intervenire subito con fermezza, poiché siamo al cospetto di una criminalità sempre più spregiudicata, senza scrupoli e dilagante. Ciò anche in considerazione della oggettiva impossibilità di pretendere che il controllo dell’intero territorio sia demandato, esclusivamente, alle forze dell’ordine, che a causa delle scellerate politiche dei governi PD, si son viste fortemente ridimensionare risorse disponibili e personale in servizio”, puntualizza l’avvocato.

“Essendoci le necessarie risorse – prosegue Di Pietrantonio – anche dal punto di vista finanziario è il momento adatto per approntare un sistema di telecamere. Peraltro, già anni addietro il Consiglio comunale si espresse favorevolmente su tale intervento ed il ritardo nel dare esecuzione alla relativa delibera mi sembra, oggi più che mai incomprensibile ed insensato. Insisto, quindi – conclude Di Pietrantonio – affinchè Pineto, come già fatto da tanti altri Comuni in Italia, si doti, finalmente, di un efficace sistema di telecamere che copra l’intero territorio, o quanto meno la stragrande maggioranza di esso, sia come deterrente alla commissione di reati, ma soprattutto per assicurare alla giustizia, coloro che se ne rendessero eventualmente fautori”.

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