Pineto, donna sola e senza casa: interviene il Comune

Dopo già diversi casi, a Pineto si torna a parlare di allarme sociale: stavolta si tratta di una donna sulla cinquantina che, dopo aver perso il marito e dopo essergli stata negata la pensione di reversibilità, ha scelto di allontanarsi da casa e ”vivere” all’aperto. Si è costruita un alloggio, dove ha portato anche i suoi due inseparabili cani, proprio vicino al centrale palazzo polifunzionale. Ha trascorso lì qualche giorno finchè non è finita sotto gli occhi dei residenti.

La donna “non avrebbe ricevuto nessun aiuto dalla collettività”, e proprio su questo interviene il Comune di Pineto.

I CHIARIMENTI DELL’AMMINISTRAZIONE. “In primo luogo va precisato che la questione legata alle condizioni della donna è seguita dai Servizi Sociali del Comune di Pineto ormai da alcuni anni. Poco più di una settimana fa le problematiche familiari si sono complicate a tal punto da indurre A.L. a lasciare l’abitazione pinetese nella quale viveva da parecchio tempo”.

“Appena avuto conoscenza della nuova situazione della donna, ossia subito dopo, l’Assessora alle Politiche Sociali Daniela Mariani si è immediatamente attivata e, nello stesso giorno, il Comune ha garantito: un locale provvisorio, un pasto proveniente dalla cucina comunale ed una social card da utilizzare presso il supermercato solidale “La Formica” per poter prendere cibo e prodotti per l’igiene personale. Nello stesso giorno i servizi sociali hanno preso contatti con una struttura di accoglienza di Pescara che, da subito, ha messo a disposizione vitto e alloggio”.

Il problema è però sorto nel momento in cui si è appreso che tale struttura non accetta animali d’affezione e la donna, proprietaria di due inseparabili cagnolini, non ha sentito ragioni rifiutandosi di trasferirsi nella struttura pascarese. Nel frattempo la signora A.L. ha scelto e deciso di non usare più lo spazio ubicato all’interno del polifunzionale sistemandosi fuori della stessa struttura, questo per non lasciare soli i propri cani.

“Immediatamente l’Assessorato ed i Servizi Sociali sono intervenuti per convincere la signora a tornare in quello spazio all’interno”.

“È sorta quindi la necessità di trovare una sistemazione che potesse far coesistere le esigenze della signora e quelle degli animali. Da qui è nata una mediazione tra l’Assessora Mariani e la donna. Mediazione che ha trovato una soluzione accettata dalla signora A.L.: la donna ha accolto una proposta del Comune, con la garanzia che suoi cagnolini saranno momentaneamente affidati ad un canile o ad una famiglia disposta ad adottarli temporaneamente. Ovviamente il Comune non si ferma qui. Non può e non deve fermarsi qui. La donna sarà seguita sino a quando non si avrà la certezza che la situazione personale ed economica si sia stabilizzata nel modo più dignitoso possibile”.

LA PAROLA ALL’ASSESSORE MARIANI. “A volte – dichiara l’Assessora alle Politiche Sociali Daniela Mariani – si raccontano cose inesatte, a volte si raccontano verità strumentalizzate. Ovviamente non mi riferisco a chi ha la funzione di renderle pubbliche e farle conoscere ai cittadini. Ma “la verità vera” è solo quella raccontata da chi la vive sulla propria pelle, ed ora la sta vivendo questa donna e i suoi amici a quattro zampe che lei definisce figli, l’ha detto lei parlando con me un pomeriggio intero, dentro quello spazio (non all’esterno ma all’interno), uno spazio momentaneo che le abbiamo messo a disposizione in un momento di emergenza in attesa di trovare una sistemazione che lei accetti serenamente, o portando con lei anche i suoi compagni di vita o che riesca ad “accettare” anche solo per un breve periodo di allontanarsi da loro per poi ritornare insieme. Quei cani sono dei figli per lei – continua la Mariani – e noi questo legame vogliamo mantenerlo e tutelarlo a tutti i costi perché è lei che ce lo chiede con tutto l’amore del mondo. Noi siamo accanto a lei e alla sua “famiglia”, e quando dico noi mi riferisco anche e in particolar modo ai nostri Servizi Sociali che stanno facendo l’impossibile per sostenerla ed aiutarla. Le scelte di vita – conclude l’Assessora – sono tante, a volte condivisibili a volte no, ma poi c’è una parola che ci deve accomunare tutti, e questa parola si chiama rispetto!”.

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