“Pic-nic nell’AMP Cerrano permessi ma pescatori di vongole vessati”: il Cogevo chiede un incontro a Salvini

“Le immagini di domenica scorsa hanno ancora una volta documentato il mancato rispetto delle regole che la stessa Area Marina Protetta Torre del Cerrano si è data per il rispetto delle pinete”. Così il presidente del Co.ge.vo, Giovanni Di Mattia sui pic-nic (vietati dal regolamento dell’AMP) organizzati in pineta giorni fa.

 

“I pic-nic con tavoli panche sedie ecc… rappresentano quanto di peggio si possa immaginare per la natura: plastiche di tutti i tipi, rifiuti spesso abbandonati, carico antropico straordinario. Il tutto in un momento in cui tutti parlano del “mare di plastica” e della necessità di approntare urgenti provvedimenti (alle Tremiti l’uso della plastica è rigorosamente vietato…).

Orbene, gli amministratori Amp, dopo aver strombazzato la “grande” vittoria al TAR contro i balneatori di Silvi, si sono subito fatti riconoscere: divieti disapplicati, pic-nic selvaggi nel completo disinteresse e menefreghismo dell’ente. Basta leggere la sentenza: a pagina 10 è ribadito il fermo divieto “di approntare aree pic-nic e di occupare spazi con tavole, panche, sedie ed altro, vietando altresì il bivacco”; l’allestimento di aree pic-nic è consentito solo “all’interno del perimetro delle concessioni demaniali”.

In pineta (dove non esistono concessioni balneari) dunque non si possono fare picnic. Senza se e senza ma. Non valgono dunque i goffi tentativi di aggirare il divieto con disciplinari e quant’altro: la sentenza si esegue e basta. Se l’Amp voleva mitigare (o meglio stravolgere) i divieti avrebbe dovuto produrre il disciplinare in giudizio. Cosa che non ha fatto (con lo scopo evidente di non far conoscere la propria contraddittorietà di comportamento) e adesso, come sottolineato con enfasi dalla stessa Amp, la sentenza va solo applicata.

In questo senso confidiamo che Capitaneria di Porto, Vigili urbani e tutti i soggetti coinvolti applichino il regolamento del Parco con lo stesso rigore (per non dire ferocia) che hanno nei confronti dei pescatori di vongole vessati, tartassati e considerati come criminali dai vertici del Parco.

Ciò detto, ribadiamo la nostra proposta accolta nel Patto del Mare dello scorso 23 Giugno a Roseto con Sindaci, Operatori Turistici e L’Associazione Ambiente e/è Vita: le zone C e D vanno considerate alla stregua di Aree Contigue del Parco e, di conseguenza, vanno concordati disciplinari di Pesca Sostenibile con il Co.Ge.Vo. e progetti di Caratterizzazione Ambientale con i concessionari balneari.

Meno vincoli e più condivisione secondo i principi della Carta Europea del Turismo Sostenibile. In questo modo, pescatori, operatori turistici ed associazioni ambientaliste saremo tutti coralmente impegnati per lo sviluppo sostenibile dell’area in un contesto di rispetto per natura ed ambiente sul quale non accettiamo lezioni da nessuno”.

Intanto, fa sapere Di Mattia, “per denunciare la grave situazione dell’Amp ed illustrare le nostre proposte abbiamo chiesto un incontro, insieme ad Ambiente e/è Vita ed ai balneatori di Silvi, al ministro Matteo Salvini il prossimo 21 luglio a Silvi”.

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