Omicidio Nereto, Cpo Teramo: “Basta sangue, rafforzeremo aiuto e strutture”

La Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo commenta di aver appreso con sgomento la notizia dell’ennesimo femminicidio avvenuto ieri a Nereto.

“Il petto squarciato di Mihaela, la giovane mamma rumena, accoltellata dal proprio compagno e padre della sua bambina di 6 anni, costringe ad una presa di coscienza forte e alla consapevolezza di dover moltiplicare gli sforzi per rafforzare la tutela di donne e  minori”.

Per questo la Cpo provinciale e le Cpo comunali, in sinergia con le altre istituzioni, intendono stringere un patto sempre più forte per la tessitura di una rete antiviolenza più attiva ed efficace sul territorio.

“Basta sangue di donne innocenti. Quante ancora ne dovranno morire? – il commento a caldo di Tania Bonnici Castelli, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo – Una scia di atrocità che va fermata con il rafforzamento di strutture di aiuto e protezione come il Centro antiviolenza “La Fenice”  e della rete istituzionale.  L’impegno immediato della Cpo provinciale sarà quello di moltiplicare le campagne di sensibilizzazione, in parte già attuate in questi ultimi due anni, per spingere le donne a denunciare precocemente ogni forma di disagio all’interno della coppia. Per noi fondamentale sarà anche intraprendere un percorso insieme agli uomini”.

“SERVE BATTAGLIA CULTURALE”. “L’ennesimo femminicidio perpetrato contro una giovane mamma di Nereto, in provincia di Teramo, costringe tutte e tutti a due amare riflessioni: l’esigenza di un’applicazione intransigente delle nuove leggi di contrasto all’assassinio delle donne da parte degli uomini, a cominciare dal cosiddetto ‘codice rosso’, ma soprattutto l’urgenza di avviare una grande e impegnativa battaglia culturale affinché nel nostro Paese vengano recise per sempre le piante generatrici dell’odio e della violenza. Va sconfitto in ogni luogo quel presunto ‘diritto di proprietà’ che alcuni uomini sentono di avere su mogli e fidanzate, frutto di una perversa distorsione del concetto di coppia e della convivenza. Siamo oggi vicini alla famiglia di Mihaela, soprattutto alla piccola figlia di sei anni, e all’intera comunità di Nereto, ancora sotto shock per l’efferato delitto compiuto da un uomo possessivo e geloso. Occorre coinvolgere tutte le istituzioni, a cominciare dal ministero dell’Istruzione, per giungere a uno scatto culturale, a partire dalle aule scolastiche, che sappia dire basta a questa infinita scia di sangue innocente”. Così si è espressa oggi Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera sull’omicidio di Nereto.

“NECESSARIO CAMBIAMENTO RADICALE” “La terribile notizia dell’uccisione di una giovane donna, madre di una bambina, descritta da tutte le sue colleghe come instancabile lavoratrice, ha provocato nella nostra Comunità tristezza e dolore – a dirlo il commissario del Partito Democratico della provincia di Teramo, Pietro Di Stefano – Dopo oltre un decennio di riflessioni, proposte e campagne di sensibilizzazione, siamo nuovamente ad interrogarci su una società che non riesce a sviluppare sufficienti anticorpi per sconfiggere un così terribile male, anzi lo alimenta e vede crescere.   Le leggi sullo stalking e sul femminicidio, rispettivamente dal 2009 e dal 2013, e l’intenso dibattito che si è sviluppato nel nostro Paese negli ultimi anni sono fondamentali punti di partenza per affrontare il problema, ma necessitano di una costante attenzione e azione da parte di tutti noi per un radicale cambiamento culturale che porti a risultati concreti.  L’uccisione di questa giovane madre, infatti, riafferma tragicamente come l’omicidio non sia che l’ultimo atto di una lunga serie di negazioni della libertà, della dignità e dell’integrità delle donne.  Di fronte a ciò non possiamo arretrare, non possiamo che continuare nella  nostra convinta battaglia tesa a sensibilizzare tutte le generazioni su questi temi, a prevenire i femminicidi con gli strumenti esistenti e promuovendone altri, a tutelare le donne, con tutti i mezzi che abbiamo disposizione e al fianco delle Istituzioni, per aggredire e sconfiggere la cultura dell’odio e della negazione dei diritti. Da oggi anche per Mihaela”.

SOSTEGNO DA L’AQUILA “In qualità di referente per la provincia dell’Aquila dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, esprimo vicinanza alla famiglia della giovane mamma di Nereto, vittima di omicidio in ambito domestico, che lascia una bambina di soli sei anni, e contestualmente invito le vittime di violenza a denunciare”. A dirlo Chiara Mancinelli, consigliere comunale.

“Ricordo infatti che da agosto è in vigore il cosiddetto ‘Codice Rosso’: con la Legge 69/2019, infatti, è previsto che le Vittime di violenza siano ascoltate dal pm entro le 72 ore successive all’iscrizione della notizia di reato, affinché il pm stesso possa adottare misure cautelari di protezione in favore di chi ha presentato la denuncia. Invito ancora una volta le vittime di violenza, uomini o donne, a denunciare prontamente e a rivolgersi alle istituzioni: solo così potranno essere adeguatamente tutelate”.

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