Notaresco, il sindaco Di Bonaventura detta l’ultimatum sul Cirsu

Nessun segnale dalla Regione per quanto riguarda la vicenda del polo tecnologico di Grasciano del Cirsu.

Il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura è ancora in attesa che dalla direzione regionale rifiuti venga autorizzata la bonifica dei capannoni in cui sono stoccate tonnellate di organico che tre settimane fa hanno rischiato di andare in fumo per via di due principi di incendio generati dall’autocombustione.

L’ultimatum fissato dal primo cittadino scadrà il 28 febbraio, data entro la quale la Regione dovrà notificare l’ordinanza di rimozione dei rifiuti. Nel frattempo, con la collaborazione del suo staff e dei tecnici del Comune, sta approntando una relazione che verrà consegnata a giorni alla Procura di Teramo.

Di Bonaventura parla di rischio per la salute di migliaia di cittadini, non solo di quelli residenti nel suo Comune e nell’area di Selva Piana di Mosciano, ma anche per le molte famiglie che risiedono sulla costa e nell’immediato hinterland. Ogni giorno è in contatto telefonico con i vertici regionali per avere una risposta sui tempi di azione.

“Per fortuna con le basse temperature e con le piogge di questi giorni”, fa sapere il sindaco, “non si corre il rischio di nuovi incendi, né si avvertono i miasmi. Ma tra qualche settimana, passata questa ondata di maltempo, quando le temperature torneranno a rialzarsi e andando incontro alla bella stagione, che situazione avremo qui? Non lo tollero, ecco perché mi aspetto entro una settimana un’azione concreta da parte degli organi competenti”.

Da oltre 6 mesi nella struttura di Grasciano non entrano più i rifiuti. Ma i capannoni di stoccaggio sono colmi sino al tetto di materiale organico che dovrà essere portato via quanto prima. Il costo dell’operazione si aggira attorno ai 300-400mila euro.

Di Bonaventura ha già lanciato un monito alla Regione: quella spesa non dovrà essere a carico dei cittadini. Intanto, entro aprile si conoscerà anche il pronunciamento del Tribunale Amministrativo sul ricorso presentato dall’ex gestore degli impianti, CSA, contro l’affidamento alla Deco di Rodolfo Di Zio che avrebbe dovuto prendere in consegna la struttura già a fine estate 2017.

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