No al razzismo: l’iniziativa dell’istituto omnicomprensivo di Sant’Egidio e Ancarano

Sant’Egidio alla Vibrata. Era il 1966 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite decise di istituire, il giorno del 21 marzo, la giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali.

 

Una ricorrenza a ricordo del massacro di Sharpeville, avvenuto il 21 marzo 1960 durante l’Apartheid, quando la polizia sudafricana uccise 69 innocenti che manifestavano pacificamente contro l’emanazione delle leggi razziste.

 

In occasione di tale ricorrenza, gli studenti dell’Istituto Omnicomprensivo “P. Levi” di Sant’Egidio alla Vibrata e Ancarano hanno scelto di impegnarsi in modo significativo nella commemorazione di questa giornata organizzando, insieme alla Dirigenza e agli Insegnanti, una mattinata di condivisione e di riflessione. L’evento rappresenta la conclusione di un percorso iniziato con la lettura del romanzo “In bianco e nero” di Milena Censori e proseguito con attività didattiche laboratoriali: scrittura creativa, fumetto, ricerca storica, teatro, musica e pianificazione dell’evento.

 

Rimanendo costantemente legati alla tematica proposta, gli studenti hanno avuto l’occasione di cimentarsi in letture espressive, riflessioni guidate e nella realizzazione di elaborati presentati durante l’incontro con l’autrice avvenuto nella mattinata odierna.

Il messaggio che gli studenti hanno voluto esprimere risuona forte e chiaro: oggi più che mai occorre che ognuno di noi faccia la propria parte, piccola o grande che sia, nel promuovere l’equità di trattamento e nel cancellare le discriminazioni fondate sulla razza e l’origine etnica. Dover lavorare insieme contro il razzismo è più che mai imprescindibile ogni volta e ovunque si manifesti.

 

Questa preziosa testimonianza dimostra che la campagna di sensibilizzazione, di informazione ed approfondimento per diffondere ed accrescere una coscienza multietnica e multiculturale può e deve germogliare dalla scuola: da una cultura che insegni a decostruire gli stereotipi e affrontare le paure alla base di tutte le discriminazioni, da un’educazione che insegni che la diversità altro non è che una ricchezza da rispettare, dove “essere altro non è essere meno”.

 

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