Nereto, riaperta via della Fontana. Laurenzi: situazione grottesca. Nessuna comunicazione dalla Provincia

Nereto. Tre mesi di attesa e di disagi per partorire un topolino. Non è tenero nei giudizi Daniele Laurenzi, sindaco di Nereto, dopo la riapertura al traffico della provinciale 6 (conosciuta come via della Fontana) interessata nel mese di luglio da un cedimento della sede stradale.

 

In una nota il sindaco, che più volte ha sollecitato un intervento alla Provincia, pone una serie di riflessioni. Dal fatto che non si è proceduto in somma urgenza, dal fatto che non vi erano soldi per effettuare l’operazione rapidamente.

 

 

“Successivamente a seguito di mie vere e proprie incazzature, nel mentre che la Provincia era impegnata nel rifacimento di centinaia di chilometri di asfalti attraversando molti comuni, compresi quelli per il giro d’Italia”, racconta il sindaco, “mi dicono verbalmente, che è stato approvato il progetto con la relativa copertura economica. Finalmente.

 

L’intervento è stato eseguito ieri mattina presto ed è terminato nel primo pomeriggio con conseguente riapertura al transito, senza previa comunicazione all’ufficio tecnico comunale, al fine della predisposizione della conseguente ordinanza sindacale di revoca della chiusura, e senza alcuna comunicazione di fine lavori e certificato di regolare esecuzione”.

 

 

Risvolti grotteschi. Chi ha eseguito i lavori, e questo è una sorta di paradosso, per conto della Provincia, ha poi rimosso le reti, transenne e segnaletica di proprietà del Comune portandosi via tutto.

“Il Comune di Nereto”, prosegue Laurenzi, n”on essendo stato edotto né dell’avvenuta ultimazione a regola d’arte dei lavori, né tantomeno della avvenuta riapertura al traffico del tratto in oggetto, si ritiene esonerato da ogni responsabilità connessa con la riapertura al traffico disposta da chicchessia.

 

Con ampia più riserva di verificare la natura del progetto nonché il tipo di lavori eseguiti.

 

Non è di certo il momento delle polemiche perché ho tanto altro da fare soprattutto tanto altro a cui pensare innanzitutto all’emergenza sanitaria, ai miei concittadini, con tutte le criticità, ritardi e inefficienze che stiamo vivendo anzi subendo, ma due cose le voglio dire: la riforma non riforma delle Provincie ha aumentato i poteri di amministratori nominati e burocrati consolidati.

 

La politica prenda posizione sulla necessità di tornare al voto per le Province e si lascino le nomine negli Enti a chi di competenza”.

 

 

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy