Nereto, illegittime le proroghe dei contratti per l’agente della polizia locale. Comune condannato

Nereto. Le proroghe dei contratti di lavoro per un agente della polizia locale erano illegittime, perché superiori ai 36 mesi previsti per legge, così il Comune di Nereto viene condannato.

 

Il giudice del tribunale del lavoro, Daniela Matalucci, nelle scorse settimane, ha sancito un principio peraltro chiaro dalle normative in materia. In pratica il Comune ha effettuato delle proroghe, ritenute illegittime, dei contratti a termine in favore di un agente (ora ex), che ha prestato servizio per la municipalità vibratiana per 6 anni e 3 mesi (dal novembre del 2009 al marzo del 2016).

Un lasso di tempo superiore ai 36 mesi previsti dalla legge. E sotto questo profilo, il Comune (qualora avesse poi perfezionato la stabilizzazione), non sarebbe andato incontro al contenzioso, nel quale ha dovuto soccombere, ma al tempo stesso avrebbe potuto avere in organico un agente a tempo indeterminato, che nella sostanza non aveva.

La causa incardinata dinanzi al giudice del lavoro è stata parzialmente accolta, che ha riconosciuto al vigile urbano 12 mensilità a titolo di risarcimento.

Le stabilizzazioni, qualora fossero state rispettate nei termini normativi (così come ha evidenziato il giudice nel dispositivo) avrebbero poi garantito la stabilizzazione del dipendente. In poche parole, se il Comune di Nereto avesse rispettato la determine, avrebbe avuto dal 2014 un agente in organico, evitando poi da 9 anni a questa parte di ricorrere sempre a contratti a tempo determinato.

 

All’oramai ex agente della polizia locale (difeso dall’avvocato Emanuele Pagliaro), sono stati riconosciuti ulteriori 3500 euro per arretrati non pagati (per indennità e straordinari), e 6500 euro per altri rimborsi.

Va detto, in ogni caso, che la questione delle assuzioni al Comune di Nereto, sotto questo aspetto, non ha ancora esaurito i suoi potenziali effetti. Al Consiglio di Stato, infatti, è ancora pendente il contenzioso relativo ad altre possibili illegittimità di alcuni atti adottati, nel passato dall’Ente, in fatto di stabilizzazione, programmazione in termini di fabbisogno di personale e convenzioni. Tutti provvedimenti che investono l’area del settore vigilanza.

Con il rischio, per la casse comunali, di andare incontro ad ulteriori esborsi.

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