Decreto Milleproroghe, insorge il Sindaco di Teramo per i fondi tolti alle periferie

L’emendamento al decreto Milleproroghe approvato dal Senato, se dovesse essere approvato dalla Camera il prossimo 11 settembre, bloccherebbe i progetti per il recupero delle periferie, presentati da 120 Comuni italiani, tra i quali quello di Teramo.

 

“Una evenienza dalle ripercussioni gravissime”, commenta il Comune di Teramo in una nota stampa.  “Il Governo ha deciso di sbloccare finanziamenti, spostandoli dal bando delle periferie e rendendoli disponibili invece per altre necessità, senza tener conto che la progettazione su tali bandi è ormai in stato avanzato, con impegni precisi assunti dai Comuni nei confronti di professionisti e soggetti coinvolti. Non rassicura l’ipotesi che i progetti validi possono essere recuperati tra 2 anni (2020): di fatto il Comune di Teramo si troverà depauperato di finanziamenti che dovevano essere certi, a partire da subito.

Quella contenuta nel Milleproroghe è una norma che si pone in netto contrasto con quanto stabilito e sottoscritto tra gli Enti beneficiari e la Presidenza del Consiglio e che blocca importanti finanziamenti alla nostra Comunità. Precisamente, sono 12.542.070 € i finanziamenti che non arriverebbero a Teramo per i cinque interventi che ammontano in totale a 16.130.000€”.

Per questi motivi, il Sindaco Gianguido D’Alberto e l’Assessore al governo del territorio Stefania Di Padova chiedono ai Parlamentari di rivalutare le decisioni al momento assunte e di impegnarsi fortemente per scongiurare la perdita di risorse per opere da destinare alla riqualificazione del territorio, di cui Teramo ha particolare necessità.

«Una grande occasione perduta». Così il commissario dell’Ater di Teramo, Nicola Salini.

 

«E’ una grande occasione perduta, avrebbe consentito all’Ater la riqualificazione di 13 palazzine e non solo, perché con il Comune quale ente capofila e RFI quale partner, in programma c’era anche la creazione di un centro antiviolenza per le donne e di una pista ciclabile che avrebbe dovuto attraversare tutta la città di Teramo. Questo emendamento è una battuta d’arresto».

“A Teramo, però, c’è un dettaglio ulteriore che rende ancora più amara questa notizia”, aggiunge Salini. “E’ quello degli sfollati. Questa decisione invalida un progetto di prospettiva che, con un investimento complessivo di 16 milioni di euro, avrebbe dato alla nostra città una diversa possibilità di ripartenza, invece il Governo ha deciso che…dovremo aspettare due anni”.

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