Martinsicuro, mensa e trasporto scolastico: ecco le nuove tariffe. Città Attiva: aumenti per le famiglie

Martinsicuro. Cambiano le tariffe per i servizi a domanda individuale al Comune di Martinsicuro. E in particolar modo per quanto concerne i buoni pasto degli alunni e il trasporto scolastico.

 

Se, nel primo caso, in passato, l’importo da pagare in precedenza era uguale per tutte le famiglie (2,50 euro), ora l’importo sarà determinato in maniera proporzionale al reddito ISEE. La tariffa più economica viene confermata per la fascia di reddito più bassa (fino a 6mila euro), mentre per i redditi ISEE superiori ai 24mila euro, il costo giornaliero sarà di 3.50. Stesso principio è stato adottato anche per il trasporto scolastico.

Le nuove tariffe della mensa (infanzia e primaria). Reddito ISEE fino a 6 mila euro 3,50 (mensile 50); fino a 12mila euro: 2,70 (mensile 54 euro); fino a 18mila euro: 2,90 (mensile 58); fino a 24mila euro: 3,20 (mensile 64 euro); oltre 24mila euro: 3,50 (mensile 70 euro).

Trasporto scolastico. Queste le fasce: 35 euro (fino a reddito ISEE di 6mila euro); 65 euro (redditi fino a 12mila euro); 85 euro (fino a 18mila euro); 106 euro (fino a 24mila euro); 128 euro (oltre 24mila euro). Sconti: 30% per il secondo figlio; esenzione totale per il terzo figlio. Riduzioni del costo sono previste per coloro che fruiscono di una sola corsa, sempre legata alla fascia di reddito familiare.

 

 

“Rispetto allo scorso anno”, commenta il sindaco Massimo Vagnoni, “abbiamo legato il costo del buono pasto alle fasce ISEE, mantenendo inalterato l’importo per le fasce più basse (fino a 6.000 euro) e modificando leggermente e proporzionalmente le successive fasce.

Tenuto conto delle tempistiche necessarie per reperire certificazioni ISEE aggiornate, l’ufficio sta provvedendo comunque a rilasciare in questa prima fase i buoni pasto al costo di 2,50, salvo conguaglio in caso di ISEE superiore al minimo”.

 

La definizione delle nuove tariffe e le modalità studiate dall’esecutivo, però, hanno già animato voci contrarie da parte delle opposizioni consiliari. Il gruppo di Città Attiva, infatti, ha diffuso una nota molto circostanziata, attraverso la quale vengono anche fatti esempi molto pratici di quello che accadrà di qui a poco. E non mancano perplessità sui tempi e modalità di azione.

 

Città Attiva. Negli ultimi giorni è capitato di leggere sulla stampa di un aumento, seppur minimo, delle tariffe Tari, giunto dopo una curiosa distribuzione dei calendari (unica realtà della Val Vibrata a non aver definito per tempo le modifiche) e avendo constatato che il servizio di raccolta avrebbe subito una riduzione nella raccolta del secco e della plastica. Oggi, alle famiglie che usufruiscono del servizio mensa, tocca un’altra sorpresa. “Ad anno scolastico iniziato”, si legge, “quando tutti si sono organizzati sapendo che i figli utilizzano la mensa, la giunta comunale ha deliberato un aumento dei buoni pasto, legando questo aumento all’Isee e pensando di giustificare la cosa con il pretesto che pagherà di più chi ha di più. Tutto questo è paradossale per una serie di motivi.

Prevedere un Isee a 6.000 euro per la fascia più bassa, significa ridurre drasticamente chi potrà pagare la tariffa più bassa, che corrisponde a quello che oggi tutti pagano, basti pensare che, per il reddito di cittadinanza, la fascia per ottenerlo è prevista a circa 9.500 euro e viene considerata soglia di povertà.

 

Prevedere per una forchetta di 1 euro, ben 5 scaglioni di reddito significa non avere la minima idea della mole di lavoro che questo porterà al personale che dovrà gestire le domande, con immancabili disservizi.

 

Richiedere una certificazione Isee serve del tempo e nel frattempo le famiglie come devono comportarsi ? Pagano il massimo o il minimo, per poi integrare? Potremmo dire che c’è molta confusione nella attività amministrativa. Salta all’occhio che passando da 2,50 a 3,50 euro ai applica un aumento del 40% su un servizio che interessa i bimbi.

Allo stesso modo, subiscono un aumento le tariffe per il trasporto scolastico che, supponiamo, saranno valide da settembre. Anche qui, era il caso di comunicare la cosa per tempo alle famiglie, magari a gennaio, ovvero quando si presentano le domande per l’iscrizione.

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