La provincia di Teramo potrebbe avere, presto, un nuovo Beato

Colledara. Era un ragazzo come tanti Pietrino Di Natale, classe 1966. La scuola, gli amici, il calcio, la vita di paese della natia Ornano, frazione di Colledara, piccolo Comune alle pendici del Gran Sasso.

 

Un padre morto giovane, quando lui era ancora nel grembo della mamma Adelina; una zia, Derna, che lo seguiva come un figlio; due giovani sacerdoti, don Giovanni e don Gianfranco, che lo accompagnavano nella vita spirituale nella grande famiglia del Movimento Diocesano.

Un ragazzo come tanti, e come tanti la sua vita è stata spezzata, prima ancora di sbocciare, 34 anni fa nel mare di Silvi. Una tragedia, come tante, con la sua dose di dolore e rimpianto. Ma qualcosa di diverso c’era, e ancora c’è, Qualcosa con la maiuscola, che ogni anno, il 20 agosto, anniversario della sua morte, raduna decine di giovani e non, sulla sua tomba e nella sua casa, accanto a mamma Adelina e Zia Derna, che ispira musical e libri, che attira ragazzi di ogni età. Cosa sia quel “Qualcosa” ora se lo chiede anche la Chiesa, con l’inizio ufficiale della causa di beatificazione e canonizzazione annunciata oggi sul sito web della Diocesi di Teramo e Atri.

Il tempo, forse, darà una definizione ufficiale di quel “Qualcosa”; chi lo ha conosciuto, di persona o incontrando la sua storia, nel cuore, la risposta già la conosce.

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