Isola del Gran Sasso, benedizione al frantoio per far ripartire anche la ricostruzione

Una cerimonia di benedizione molto partecipata quella presieduta dal rettore del Santuario di San Gabriele, Padre Natale Panetta, alcuni giorni fa presso la nuova sede del Frantoio Gran Sasso in contrada Tembrietta, alla presenza dei giovani imprenditori Mario, Antonio e Lidia che portano avanti con determinazione la tradizione olearia di famiglia.

In un clima particolarmente festoso tra i presenti, il rettore ha benedetto solennemente l’azienda in occasione della rinnovata sede.

“Si tratta di un frantoio che produce un olio di alta qualità mediante l’impiego esclusivo di drupe sane – come spiega Antonio- non trattate con anticrittogamici, molite in tempi brevissimi e tutte provenienti da coltivazioni tipiche dell’entroterra abruzzese, ovvero da quel territorio che si estende dalla fascia collinare pedemontana sino alle pendici del Gran Sasso, in una zona compresa tra i 450 e i 700 mslm. Il frantoio, negli ultimi anni, si è rinnovato con un impianto di ultimissima generazione a basso impianto ossidativo per ottenere un olio di qualità, una specialità di pregio famosa non solo in Abruzzo, ma anche nel contesto nazionale”.

Proprio grazie alla forza e alla tenacia di una piccola azienda infatti, quale il Frantoio Gran Sasso, può partire, con slancio, la ricostruzione post-sisma. “Rappresenta uno strumento di speranza – come sottolinea il rettore del Santuario – segno che la montagna non solo è vivibile ma è anche possibile da vivere per le nuove generazione e un’attività produttiva in un simile contesto lo dimostra”.

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