Incarico da 4900 euro per 3 giorni di lavoro ad ex dipendente. Scoppia la polemica nel Consorzio di Bonifica

Teramo. Guadagnare 4900 euro in soli tre giorni di lavoro, per una prestazione professionale? Un’impresa che appare impossibile. Appare, appunto. Perché c’è chi invece ha avuto la fortuna per un incarico di appena tre giorni, dal 19 al 21 di novembre, di vedersi riconosciuto un compenso di 4900 euro.

 

E’ quanto accaduto al Consorzio di Bonifica Nord, bacino del Tronto, Tordino e Vomano che ad un suo ex dipendente, ingegnere, ha affidato con delibera numero 8 del 15 novembre scorso, l’incarico “per la definizione, in collaborazione con il Rup, dei lavori di irrigazione delle Valli del Vomano e del Tordino, VIII Lotto, primo stralcio sub A, e di provvedere alla rendicontazione e chiusura della concessione con il Ministero delle politiche agricole, ex Agensud”. L’ingegnere (aveva ricoperto un incarico dirigenziale), con il quale peraltro tempo fa lo stesso Consorzio aveva avuto un contenzioso, in base all’articolo 65 del contratto collettivo nazionale per i dirigenti di consorzi di bonifica, degli enti similari di diritto pubblico e dei consorzi di miglioramento fondiario, non avrebbe potuto, di norma, ottenere incarichi professionali da parte del consorzio.

 

Un’operazione ha lasciato molti a bocca aperta. Una procedura che sotto l’aspetto etico lascia dubbi e perplessità. Appare esagerato un compenso di 4900euro per appena tre giorni di lavoro, seppur di natura professionale, e soprattutto sarebbe stato più opportuno affidare l’incarico ad un professionista esterno, ovvero che non avesse ricoperto in passato alcun ruolo all’interno del Consorzio di Bonifica.

Impostazioni privacy