Il quartiere di Villa Pavone scrive a D’Alberto: “Dove sono finite le promesse?”

Il Gruppo promotore Comitato di quartiere Villa Pavone in una lettera aperta al sindaco Gianguido D’Alberto e all’assessore ai trasporti Stefania Di Padova ha riportato i disagi e le mancate promesse fatte al quartiere di Villa Pavone.

 

I disagi maggiori rimangono la difficoltà nel raggiungere le fermate del bus, poste in aree trafficate, l’assenza di un sottopasso ciclopedonale e di corse urbane: “A più di una settimana dalla riapertura delle scuole, il Quartiere di Villa Pavone rimane isolato; di trasporto urbano non se ne vede l’ombra e di sottopasso ciclopedonale nemmeno. Per non parlare della totale assenza di segnaletica stradale e delle condizioni indecenti di quella esistente ma comunque inadeguata. E allora ci chiediamo: se questo fosse il vostro quartiere? Se i nostri, fossero i vostri figli? Lascereste che il vostro quartiere rimanesse isolato e che vostro figlio percorresse anche 2 Km a piedi per arrivare alla prima fermata dell’autobus, dovendo attraversare un tratto trafficatissimo e pericolosissimo di Strada Statale? (Ricordiamo che per arrivare sulla Statale – Viale Europa, l’unico tracciato percorribile prevede l’attraversamento del passaggio a livello davanti alla Chiesa di Cartecchio)”.

La lettera conclude: “Noi pensiamo di no. E allora esistono ancora quartieri di serie A e di serie B? Dove sono finite le promesse e le rassicurazioni che l’autobus sarebbe passato e il sottopasso aperto? Vi invitiamo vivamente a venire una mattina da noi e a percorrere insieme la strada necessaria ad uno studente o ad una persona anziana, per arrivare alla fermata. E attraversare la Statale illesi. Dov’è il senso del “Comune” se non si pensa a tutti i suoi abitanti? L’etimologia della parola, ci ricorda che “Comune” implica l’unione ad altri con l’obbligo in ciascuno di qualche prestazione ma col diritto di ricevere qualche beneficio. I cittadini di Villa Pavone partecipano alla vita del Comune come quelli di tutti gli altri quartieri, ma in cambio non ottengono gli stessi benefici. Solo dimenticanze”.

 

 

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