Giulianova, truffa sugli ecobonus: sequestro da 4 milioni di euro ad un perito

Avviso di conclusione delle indagini per un perito industriale di 33 anni di Giulianova e per tre suoi collaboratori (due di Giulianova, uno di San Benedetto del Tronto) nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Giulianova in merito ad una presunta truffa ai danni dello Stato per un importo di 4.271.666 euro.

Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Stefano Giovagnoni, hanno portato lo scorso febbraio al sequestro per equivalente firmato dal gip della somma che, secondo la ricostruzione delle fiamme gialle, sarebbe stata erogata con falsa documentazione fornita al Gse, il Gestore dei servizi energetici che fa capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

LA VICENDA In sostanza secondo i finanzieri che si sono mossi sotto la supervisione del comandante provinciale Gianfranco Lucignano, il perito industriale sarebbe stato la mente di un sistema di pratiche gonfiate per avere più clienti possibili (soprattutto a Giulianova, ma anche a Nereto) ed incassare di conseguenza un corrispettivo per aver svolto il ruolo di mediatore. L’attività investigativa ha portato ad analizzare 2421 pratiche di richiesta di incentivo energetico per l’installazione di impianti di climatizzazione, stufe a pellet, termocamini ecc. Di queste, 1745 sono risultate irregolari perché il Gse ha erogato un contributo maggiore rispetto a quello che sarebbe stato sufficiente per sostituire i vecchi impianti. Il perito, insieme ai collaboratori, avrebbe falsificato fatture di acquisto o prodotto falsi formulari per far incassare di più al cliente ed aumentare di conseguenza il numero delle pratiche da gestire (e da cui incassare un corrispettivo).

Ai quattro indagati è stata contestata l’ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, con avviso di conclusione delle indagini notificato nelle scorse ore. Il perito e chi ha collaborato con lui, insomma, rischiano adesso di finire a processo.

Dei più di 4 milioni di euro che secondo l’inchiesta sarebbero stati truffati allo Stato, i finanzieri sono riusciti a mettere le mani soprattutto disponibilità su conti correnti, ma la misura rimane aperta al fine di arrivare a sequestrare l’intera cifra.

Impostazioni privacy