Giulianova, operazione della capitaneria in porto. Prodotti ittici privi di certificato di tracciabilità

Circa 10mila euro di multa nei confronti di armatori e pescatori che hanno sbarcato sulla banchina del porto di Giulianova prodotto ittico privo dei documenti di tracciabilità.

L’operazione è scattata nella notte ed è stata condotta dagli uomini della Guardia Costiera della Capitaneria di Porto di Giulianova, coordinati dal tenente di vascello Claudio Bernetti. Le autorità marittime avrebbero eseguito accertamenti anche all’interno del mercato ittico giuliese dove confluisce oltre l’80 per cento del pescato di tutte le imbarcazioni locali.

Durante i controlli, sarebbe stato accertato che non tutto il pescato presentava l’etichetta della tracciabilità che identifica la zona di pesca e l’imbarcazione che lo ha catturato. La tracciabilità del prodotto ittico è tra le altre cose una sorta di certificato di garanzia per il grossista e per il consumatore finale. Uno strumento contro il rischio di incappare nelle frodi alimentari.

La normativa nazionale e comunitaria nell’ambito del regime di controllo è stata istituita circa 10 anni fa. Disciplina la tracciabilità del prodotto ittico, in particolare dal momento della cattura alla prima vendita, attraverso la produzione ed il trasferimento di dati tra i diversi attori della filiera al fine di definire un valido sistema di rintracciabilità che consenta al flusso delle informazioni di seguire il prodotto fino alla vendita al dettaglio.

In base alla norma, dunque, ciascun operatore della filiera ittica ha l’obbligo di ottemperare, per la propria parte di competenza. L’operazione nel porto giuliese è scattata prima ancora che si facesse giorno e ha interessato tutta l’area riservata alle attività marinare con presidi anche ai due ingressi del bacino portuale.

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