Giulianova, il ritorno delle vongolare in mare

Un ritorno in mare interessante per le oltre 80 vongolare del Cogevo di Giulianova. Dopo 45 giorni di fermo, hanno trovato sui fondali un ottimo prodotto, una vongola anche cresciuta nelle dimensioni.

 

A conferma che le scelte operate in questi anni sulla riduzione del quantitativo da pescare (circa 30 sacchi per ciascuna imbarcazione) e dei giorni in mare (appena 3) stanno pagando. Il ripopolamento della venus galina è costante grazie quindi ad un prelievo non più selvaggio come accadeva soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta.

 

La politica adottata in questi anni dal presidente del Consorzio di Gestione delle Vongolare, Giovanni Di Mattia e da tutti i soci è quella dunque di una tutela a 360 gradi dei fondali che prevede anche altri aspetti, che vanno oltre la riduzione dei giorni di pesca e del quantitativo stesso. Gli armatori da alcuni anni stanno portando avanti una battaglia di tutela dell’ambiente, soprattutto dei corsi d’acqua interni, ovvero di fiumi e torrenti che sono i principali indiziati per il riversamento in mare di sostanze inquinanti provenienti da scarichi abusivi.

 

La situazione, a detta degli stessi armatori, sta migliorando ma non si può assolutamente abbassare la guardia. Motivo per cui la collaborazione con gli organi preposti al controllo, a cominciare dagli uomini della capitaneria di porto e gli ispettori dell’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, è piuttosto stretta. Altro aspetto importante è legato anche alla raccolta dei rifiuti in mare. Le vongolare infatti, qualora trovassero del materiale di risulta sul fondale o in superficie, soprattutto plastica, lo riporterebbero sulla banchina per il procedimento di smaltimento.

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