Giulianova, casi di Covid alla Piccola Opera Charitas: ‘struttura chiusa in una bolla’

Giulianova. La Fondazione Piccola Opera Charitas intervenie dopo l’annuncio del sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, di 17 casi di covid in una struttura socio-sanitaria per spiegare tutte le misure di contrasto messe in campo.

“Fin dall’inizio dell’emergenza, la Fondazione Piccola Opera Charitas – si legge nella struttura – si è strutturata ed organizzata in maniera tale da fronteggiare al meglio la pandemia. I protocolli e le scelte strategiche assunte sono andati ben oltre le indicazioni normative, con lo scopo di garantire il grado di sicurezza più alto possibile, sia per i nostri pazienti che per gli operatori. Sono stati promulgati protocolli rigidi e meticolosi; è stata istituita una unità di crisi, operativa h24; è stato organizzato un apposito e distinto reparto dedicato a ‘casi Covid’; sono stati chiesti e ottenuti dalla Asl continui tamponi; la direzione medica ha intensificato visite e controlli, somministrando anche test sierologici; ad ogni ingresso del personale è previsto un meticoloso triage; gli operatori, dotati di adeguati dpi, sono esperti nella gestione del contagio. L’elenco potrebbe proseguire a lungo.  Fino ad oggi, nonostante il contesto emergenziale circostante, la POC non ha registrato contagi”.

Nella serata di ieri è giunta conferma della ASL della positività di 13 utenti ospiti in regime residenziale, le cui famiglie sono state tempestivamente informate.

“Si tratta di pazienti asintomatici o ipo-sintomatici – spiega la Fondazione – che comunque già da giorni erano stati cautelativamente isolati e gestiti come da normativa e protocolli, a seguito di test eseguiti su iniziativa della Fondazione. Inoltre, motivo evidente di assoluta tranquillità anche per il tessuto cittadino, già da tempo era stata presa l’iniziativa di chiudere in una sorta di ‘bolla’ l’intera struttura, in modo da eliminare qualsiasi contatto con l’esterno, salvo evidentemente quelli indispensabili, gestiti comunque con assoluta cautela.  I contatti e con essi le possibilità di contagio, erano stati neutralizzati anche attraverso la decisione di sospendere in via cautelativa tutta una serie di servizi (fra i quali quello ambulatoriale e semiresidenziale) peraltro già gestiti in spazi separati”.

“La Fondazione intende perciò rassicurare gli utenti, le famiglie e il territorio: le sue strutture stanno compiendo ogni e qualsiasi sforzo affinché siano garantiti i più alti livelli di protezione, tanto ai pazienti quanto agli operatori, nel più ampio rispetto delle misure precauzionali di contenimento del rischio”, conclude la Fondazione POC.

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