Fanghi di Ortona nell’area della Torre del Cerrano: stop del Tar

Pineto. Il Tribunale amministrativo regionale a L’Aquila ha annullato l’autorizzazione rilasciata dalla Regione Abruzzo al Comune di Ortona per lo scarico in mare, nel sito ABR01 e a 5 cinque miglia dalle coste di Montesilvano, del materiale di escavazione (fanghi) del porto di Ortona, accogliendo pienamente il ricorso proposto dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano insieme ai Comuni di Pineto, Silvi, Città Sant’Angelo e Montesilvano.

 

Già la Presidenza del Consiglio si era espressa lo scorso febbraio, accogliendo l’opposizione, avanzata dall’Area marina protetta (Amp) il 14 febbraio 2018, volta ad annullare la decisione della Conferenza di Servizi che aveva portato la Regione ad autorizzare lo scarico. “La necessità di ricorrere alle vie legali – si legge in una nota – è stata inevitabile dopo che l’Amp si era vista negare dalla Regione la richiesta di sottoporre l’intervento a Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA)”.

E’ stato questo, spiega ancora l’Amp nella nota, “il motivo centrale della decisione del Tar, che ha confermato quanto la giurisprudenza europea aveva riconosciuto, cioè la necessità di valutare quali conseguenze ambientali derivino da attività di questo tipo per un sito che fa parte della rete europea Natura 2000, quale l’Amp Torre del Cerrano (ZSC IT7120415)”.

 

 

Il presidente dell’AMP Leone Cantarini. “La decisione del Tar dimostra che i motivi per i quali l’Area Marina ha condotto questa battaglia erano più che fondati- dichiara il presidente del parco marino, Leone Cantarini – ci auguriamo che non sia una vittoria di Pirro, ma che aiuti la Regione a una presa di coscienza circa l’utilizzo dei materiali di escavo dei porti abruzzesi (Pescara, Ortona, Giulianova, Vasto). Questo tipo di materiale non può essere versato in mare in maniera indiscriminata, la norma prevede questa soluzione come opzione ultima e insostituibile”.

Vito Partipilo. “Le motivazioni, nel merito e nella sostanza , grazie alla presenza della stessa Area Protetta. Una lunga battaglia, iniziata a Novembre del 2017”, scrive il consigliere di minoranza del comune di Silvi Vito Partipilo. “Un grazie al Presidente Leone Cantarini e al direttore Fabio Vallarola per la linea strategica, vincente che ha preservato il nostro mare, le nostre bellezze e la nostra salute e a tutti coloro che hanno dato il loro contributo alla causa. Da , “povero ex”, come all’epoca qualcuno additava al sottoscritto, in merito all’argomento”.

Stazione ornitologica Abruzzese. “Bene hanno fatto l’Area Marina protetta e i comuni di Città S.Angelo, Silvi, Pineto, e Montesilvano (Pescara incredibilmente fece orecchie da mercante nonostante gli appelli che gli erano stati rivolti visto che lo sversamento sarebbe avvenuto anche di fronte alla sua costa) ad impugnare il provvedimento ottenendo così una sentenza che sarà molto utile anche in futuro. L’Adriatico è fortemente sofferente e non solo dobbiamo attentamente salvaguardare le poche aree protette che vi sono ma dobbiamo in generale diminuire l’impatto antropico. Questo progetto andava esattamente nella direzione opposta”.

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