Dal direttivo del Pd alle idee di Salvini: la testimonianza di “Giovanni”, il marocchino adottato dagli albensi

Dal direttivo del Pd del quale faceva parte prima del commissariamento, alla piena sintonia con le idee di Matteo Salvini. Percorso che potrebbe anche non avere nulla di straordinario, se non fosse che a farlo è un extracomunitario, regolare in Italia da diversi lustri, che non nasconde le sue simpatie sulle regole “pensate” dal leader della Lega.

 

 

Alba Adriatica si conferma, sul piano politico, un laboratorio decisamente composito e vario e capita anche di ascoltare e raccontare le impressioni di Badr Saif, per tutti Giovanni, di origini marocchine, da 15 anni in Italia e perfettamente integrato nel tessuto sociale della cittadina. Anche nel tessuto politico, visto che per un periodo è stato dapprima tesserato con il Pd cittadino, facendo parte del direttivo guidato dall’allora segretario Gabriele Viviani. Poi con il commissariamento è uscito fuori, inevitabilmente.

Non soltanto per le procedure seguite, ma soprattutto per le sue idee politiche. Idee di un cittadino extracomunitario, regolare in Italia, attualmente disoccupato.

“ Io ero d’accordo con il famoso post della discordia”, spiega Badr Saif, “ così come sono in piena sintonia ora con Matteo Salvini, sulle sue idee per quanto concerne l’immigrazione e mi spenderò per farlo votare alle prossime politiche. Non significa essere razzisti”, prosegue, “ e io sono l’esempio pratico. Ossia di chi è venuto in Italia, in maniera regolare per lavorare.

Al contrario con l’immigrazione di massa, si importa anche tanta delinquenza. Chi delinque deve essere rimpatriato, punto e basta. L’accoglienza senza controllo danneggia chi, invece, qui in Italia vive nel rispetto delle regole”.

 

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