Covid19: la Provincia di Teramo riparte da una strategia condivisa

Teramo. Una strategia condivisa per tenere insieme sicurezza, salute, ripresa. Nella fase 2 questi tre elementi saranno centrali per la “ricostruzione” sociale ed economica della provincia di Teramo e ad assicurarlo è proprio l’Ente.

 

Seguendo l’esempio della città Metropolitana (ex Provincia) di Bologna e della Provincia di Ravenna, centri ad elevato valore aggiunto produttivo e turistico, anche la Provincia di Teramo aprirà un confronto con le parti sociali e con i Comuni chiedendo il supporto della Asl di Teramo e dell’IZSAM – fondamentali nell’azione della prevenzione e ricerca, per approntare progetti pilota, azioni di monitoraggio – per individuare quali iniziative possono essere intraprese a livello locale per supportare il processo di ripresa che verrà scandito dai provvedimenti del Governo e da quelli della Regione.

“Nulla sarà come prima, in questa seconda fase, agli aspetti più squisitamente scientifici, sanitari e assistenziali si affiancano quelli temi economici e sociali – dichiara il presidente Diego Di Bonaventura – ripresa produttiva, mitigazione del disagio sociale, sostegno al reddito. per aiutare le imprese, i professionisti, gli artigiani,i commercianti, gli operatori dei servizi. La nostra provincia, poi, non può che avere un focus particolare sul turismo e su tutte le attività ad esso strettamente collegate, dalla ristorazione ai locali pubblici”.

Ed è in questa seconda fase, quindi, che la Provincia può svolgere un ruolo monitorando e agevolando le azioni di Regione e Governo per amplificarne l’efficacia. “Non va sottovalutato il fatto che attualmente la governance degli enti provinciali è affidata a amministratori locali; Sindaci, consiglieri comunali e assessori che in queste settimane hanno vissuto in prima linea l’emergenza territori registrandone difficoltà ma anche risorse, preoccupazioni e aspettative. Per tutte le attività, dalla fase 2 in poi, saranno determinanti i protocolli di sicurezza e la salubrità nei luoghi di lavoro; faranno la differenza, nei contatti con la clientela, le certificate condizioni di salute di chi è a contatto col pubblico e in particolare di chi svolge attività dove il distanziamento sociale non può essere sempre garantito. Noi dobbiamo esserci per agevolare, fluidificare e laddove e sostenere il mondo del lavoro individuando misure che possano essere le più omogenee possibili fra i diversi territori.. Lo faremo aprendo una fase di ascolto partendo dalle numerose sollecitazioni ufficiali che ci sono arrivate in queste settimana e che abbiamo raccolto. Naturalmente ci organizzeremo in videoconferenza”.

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