Comuni in confusione per il Regolamento edilizio tipo. Di Marcello: rischio caos normativo dal primo gennaio

Il 31 dicembre scadrà il termine entro il quale i Comuni abruzzesi dovranno recepire il Regolamento edilizio tipo e, nonostante la proroga di quattro mesi, non si è ancora risolta la questione delle definizioni urbanistico-edilizie.

 

Il Ret, approvato dalla giunta regionale il 28 dicembre scorso con la delibera 850, è una delle misure per la semplificazione nel settore delle costruzioni contenuta nel decreto legge Sblocca Italia del 2014.
Il problema venutosi a creare riguarda nello specifico le definizioni, relative a parametri tecnici che il Regolamento unifica per tutte le amministrazioni comunali, che sono entrate in contrasto con analoghe definizioni contenute nei piani regolatori generali dei Comuni. Ma ad oggi non risulta che la Regione si sia attivata in tal senso, nonostante i numerosi incontri e tavoli tecnici.

 

Raffaele Di Marcello, presidente dell’Ordine degli architetti Ppc della provincia di Teramo, spiega: «Nonostante le numerose sollecitazioni da parte dei Comuni, degli ordini e collegi professionali, delle associazioni dei costruttori e dell’Istituto nazionale di urbanistica, si rischia dal primo gennaio il caos normativo. Con la problematica lasciata in capo ai Comuni e alle Province, quest’ultime deputate inoltre, in base alla LR 18/83, a dare il parere definito sui regolamenti comunali». Se non saranno prese misure in tempo, sottolinea Di Marcello, «verranno modificati automaticamente tutti i regolamenti edilizi comunali per la parte relativa alle definizioni  urbanistico-edilizie, creando un contrasto con gli altri strumenti di pianificazione.

Gli uffici tecnici comunali potrebbero finire nel caos, aprendo le porte a probabili contenziosi tra cittadini e amministrazioni».

«La Regione – continua il presidente dell’Ordine – come previsto dall’art. 2 dell’Intesa nazionale, avrebbe dovuto individuare le definizioni aventi incidenza sulle previsioni dimensionali contenute negli strumenti urbanistici e dettare, in via transitoria, indicazioni tecniche di dettaglio ai fini della corretta interpretazione. Ciò avrebbe permesso un termine temporale preciso per l’adeguamento delle norme tecniche di attuazione dei vari strumenti urbanistici comunali alle prescrizioni del Ret».

Infine conclude lanciando un appello «al governatore Giovanni Lolli e all’assessore Lorenzo Berardinetti affinchè si risolva il problema, pena l’ulteriore aggravio di contenzioni per le amministrazioni abruzzesi, già provate dalle problematiche del sisma e da una legge urbanistica regionale ormai obsoleta e non idonea a dare risposte alle esigenze attuali».

Andrea Ursini

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