Colonnella, vertenza ATR. I sindacati: bene l’incontro in Regione, ma ora subito gli stipendi arretrati

Colonnella. Prosecuzione delle cassa integrazione, tavolo con tutti gli attori della vicenda, compresi i curatori fallimentari e impegno a sbloccare la situazione legata agli stipendi arretrati.

 

Sono i temi oggetti del confronto, questa mattina, in Regione sulla vertenza ATR. Al vertice hanno preso parte i segretari provinciali di Fim Cisl (Marco Boccanera), Fiom Cgil (Mirco D’Ignazio), Angelo Gallotti (Uilm Uil) e della Rsu aziendale.

I rappresentanti sindacali hanno illustrato al Presidente della Regione, Marco Marsilio, presente unitamente agli assessori Mauro Febbo e Piero Fioretti ed ai Consiglieri Cipolletti, Di Matteo e Pepe, le preoccupazioni per il presente dei 150 lavoratori, che vantano ancora 5 stipendi arretrati, e per il futuro produttivo ed occupazionale dello storico sito industriale vibratiano.

“La riunione è stata utile per tracciare un percorso condiviso con le istituzioni regionali per la prosecuzione della cassa integrazione, in scadenza il prossimo 6 giugno”, si legge in una nota. “In tal senso l’assessore Fioretti si è impegnato a convocare già la prossima settimana un tavolo, così da evitare lungaggini burocratiche e consentire ai dipendenti di percepire un ammortizzatore sociale che li sostenga in questa fase difficile.

Il Presidente Marsilio ha garantito il suo impegno per un convocazione ed un confronto con tutti gli attori, tra cui i curatori fallimentari, che possano consentire di definire quali potranno essere gli scenari futuri dell’ATR e quali azioni mettere in campo per sostenerne il rilancio”.

Nella circostanza, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la necessità che l’attuale proprietario Antonio Di Murro paghi gli stipendi arretrati chiedendo che si “faccia di tutto affinché ciò avvenga prima possibile. La delegazione sindacale, poi, pur apprezzando la volontà di definire la prosecuzione della cassa integrazione, ha però ribadito che nessuno potrà sfuggire di fronte alla responsabilità politica di tutelare le risorse economiche e professionali che l’azienda, e con essa la provincia di Teramo, possiede”.

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