Colonnella, società Truentum. Ex amministratori: qualcuno dovrà chiedere scusa per le scelte fatte

Colonnella. Il tema della società in house Truentum di Colonnella, per la quale è stato avviato il percorso di liquidazione, resta molto caldo. Soprattutto ora, quando poi la definizione del percorso, da parte del tribunale, è oramai avviata verso la sua conclusione.

 

E si registrano delle prese di posizione, dissimili, tra gli ex amministratori della società, e il sindaco, Leandro Pollastrelli.

A distanza di una settimana, gli ex amministratori della società, tornano sull’argomento, agganciandosi, poi, alle dichiarazioni del sindaco.

 

“Meglio tardi che mai”, si legge in una nota,  “il sindaco Leandro Pollastrelli inizia a maturare la convinzione della mancanza di responsabilità degli ex amministratori comunali e societari che per citare le sue parole “costretti a subentrare in una vicenda con la quale non ha nulla a che fare”.

Una cosa è certa: gli amministratori della Truentum fino al 2010 non hanno alcuna responsabilità”.

 

La situazione debitoria.  “Il sindaco comunica che i debiti sono lievitati dagli 800 mila euro dichiarati nell’anno 2012 sulla stampa ai 4 milioni di euro citati

oggi nell’anno 2020, periodo nel quale ha amministrato la cittadina. Una cosa va chiarita riguardo l’avvio delle cause per malagestio contro la vecchia compagine amministrativa (compresi gli eredi Iustini), per capirci quella fino al Sindaco Iustini, la stessa è stata avviata dietro espresso mandato del Sindaco Leandro Pollastrelli al liquidatore Naclito Emili come risulta dal verbale di assemblea del 23/06/2014, (dimenticando gli amministratori succeduti e la propria gestione fatta dal 2011 ad oggi, tant’è che il Tribunale ha autorizzato l’integrazione della causa per malagestio nei confronti del Comune di Colonnella e degli amministratori successivamente nominati).

Riguardo al Liquidatore nel 2017 “fa i conti” (anche se forse dopo circa 4 anni dalla nomina), lo stesso invia una missiva ufficiale al Comune il 31 luglio 2017 avente ad oggetto: “richiesta conciliazione crediti/debiti” richiedendo il pagamento di tutti i lavori fatti dalla Truentum paventando altrimenti il fallimento. Cosa è successo da allora?

Corte dei Conti. Altra cosa oggi nota è l’avvio da parte della Corte dei Conti di una indagine come comunicato dal Sindaco con delibera di Consiglio comunale del 31 luglio 2019 sulle perdite (probabilmente sui 4 milioni di euro di debiti dichiarati dal Sindaco sulla stampa) della Truentum dal 2011 ad oggi. E’ stato valutato che tale fatto potrebbe fare rischiare anche i consiglieri comunali degli ultimi 9 anni per l’eventuale danno erariale? Peraltro  l’amministrazione del Sindaco Pollastrelli ha operato la trasformazione da Società di Trasformazione urbana (STU) a Società in house, per capirci in ufficio distaccato del Comune senza assegnare nessun servizio.

“La compagine societaria della Truentum”, ricorda l’ex amministratore Gabriele Ceci, “, insieme a quella amministrativa, nel periodo in questione ha fatto bene il proprio lavoro. Programmando, realizzando e producendo degli utili societari e collettivi documentati. I colonnellesi oggi lo riconoscono attraverso l’utilizzo quotidiano delle opere realizzate dalla Truentum: fognature, tubazioni di acqua potabile e varie opere di edilizia urbana “il tutto, senza spendere nessun denaro dei cittadini. Le opere realizzate dalla Truentum sono state finanziate con fondi di banche, Ruzzo e fondi regionali e gli utili prodotti reinvestiti nel territorio per arricchire la collettività colonnellese in opere di manutenzione. A questo punto, probabilmente, non era meglio

che l’amministrazione del Sindaco Pollastrelli avesse impiegato il tempo, in relazione a tale vicenda, a realizzare gli atti amministrativi finalizzati a concludere quanto avviato della società piuttosto che a fare cause o denunce? Ormai è evidente che rispetto alla vicenda Truentum vi sono state in questi anni delle scelte politiche, dell’amministrazione guidata dal Sindaco Pollastrelli, e di tali scelte il tempo darà conto e forse a quel punto qualcuno dovrà chiedere scusa”.

 

 

 

 

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