Colonnella, autorizzazione regionale per la Stam: il Tar rigetta il ricorso del Comune

Colonnella. L’autorizzazione integrata ambientale rilasciata, nel 2016, alla Stam è valida a tutti gli effetti. E’ quello che emerge, in maniera chiara dal pronunciamento del Tar che ha rigettato, nelle ultime ore, l’impugnativa del Comune vibratiano che chiedeva l’annullamento dell’autorizzazione regionale concessa alla società che produce fertilizzante organico e che tante discussioni sta procurando a Colonnella e nell’intero comprensorio della vallata del Tronto.

 

E se da un lato il sindaco Leandro Pollastrelli, negli ultimi giorni ha diffidato l’azienda nel porre fine all’emissione nell’ambiente di cattivi odori, con relativo esposto dai carabinieri con il quale ha chiesto alla Procura di procedere al sequestro dell’impianto di produzione di fertilizzanti organici, dall’altra la giustizia amministrativa scrive una pagina importante in questo percorso.

In pratica l’Aia rilasciata nel 2016, per altri 10 anni, è valida a tutti gli effetti per l’azienda che lavora compost nella zona industriale di Valle Cupa.

Nel dispositivo scritto dai giudici amministrativi, che hanno respinto il ricorso presentato dal Comune di Colonnella, viene fatta una lunga disquisizione sugli aspetti di natura tecnica legati all’ampliamento dello stabile (nel 2016) e del rilascio dell’AIA, strumento imprescindibile per continuare ad operare. E anche la posizione adottata dal sindaco Leandro Pollastrelli, che aveva espresso parere negativo in sede di conferenza dei servizi, non rilasciando l’autorizzazione igienico-sanitaria, non ha inficiato la validità della stessa autorizzazione. Diniego a suo tempo motivato con la vicinanza di abitazioni e dai pareri dell’Arta in tema di questioni di natura ambientale. Va detto che la struttura comunale aveva rilasciato pareri sul piano urbanistico per quando concerne l’ampliamento dell’immobile.

” Quanto al dissenso del Comune reso in sede di Conferenza dei Servizi”, osserva il Collegio, “che lo stesso non risulta idoneamente motivato ed è privo di prescrizioni sindacali. Ne discende che non si è in presenza di un dissenso propositivo ma di un diniego del parere igienico sanitario privo di elementi oggettivi di valutazione quali le misurazioni strumentali olfattometriche e riscontri tossicologici sulla popolazione circostante delle eventuali emissioni odorigene emesse dalla società Stam”.

In poche parole quello che era un passaggio importante per il Comune, nella vicenda, diventa un punto a favore per l’azienda che continua ad avere l’autorizzazione regionale per operare. Altro discorso, invece, quello che è tornato d’attuali negli ultimi giorni con gli olezzi nauseabondi che interessano una vasta area al confine tra Marche e Abruzzo, e l’esposto presento in Procura da Pollastrelli.

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