Civitella del Tronto, polizia a scuola per cyberbullismo ed educazione stradale

Domani alle 9.30 la polizia stradale e la polizia postale di Teramo saranno a Civitella del Tronto per parlare di due progetti.

Uno riguarda la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. 

L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti attraverso il diario di bordo https://www.facebook.com/unavitadasocial/ potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

Sempre più sono i giovanissimi a rischio solitudine che per ore su Internet incontrano altri internauti altrettanto solitari che, a volte, sono già stati contagiati dai “pericoli del web”. Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale,  l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi. Per fare della Rete un luogo più sicuro occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire alle nuove generazioni occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali.

I social network infatti sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager. Emerge infatti che 1 ragazzo su 3, sul proprio social di riferimento, possiede un account falso: sono circa il 28% quelli che dichiarano di averne 1 oltre a quello “ufficiale”, mentre il 5% è presente ma solo con un fake. Perché questa identità anonima? Principalmente per conoscere gente nuova senza esporsi troppo online (26%), oppure per controllare i propri amici senza che loro lo sappiano (21%) nonché per controllare tutti quelli da cui sono stati bloccati (20%). Non manca chi ricorre ai fake per controllare il proprio partner (10%) o chi cerca di sfuggire dal controllo dei propri genitori (il 4%).

Non manca tuttavia uno zoccolo duro, neanche così piccolo, che vive per i like. Per 1 su 3, infatti, un contenuto che genera poche interazioni ha un effetto negativo sull’umore. Mentre il 40%, più o meno sporadicamente, è disposto a cancellare un contenuto dalle scarse performance. Su una cosa, invece, i giovani sono in assoluto accordo: il controllo di chi commenta, condivide o clicca mi piacesui propri contenuti. Solo 1 su 6 dichiara di non farlo mai. Questo perché attraverso la guerra dei like di costruiscono amicizie e rapporti personali: solo il 56% è disposto a dare un giudizio positivo ad un contenuto postato da una persona che in genere non ricambia (il cosiddetto like4like). Mentre sono ancora meno (48%) quelli che non ricorrono mai al like tattico, ovvero ad una approvazione di un contenuto altrui col solo scopo di farsi notare.

Contemporaneamente si pensa anche all’educazione stradale: al via anche la Campagna educativa di sicurezza stradale “EDWARD”( A European Day Without a Road Death). La campagna è stata promossa dal Network Europeo delle Polizie Stradali “TISPOL” con il supporto della Commissione Europea e si inserisce nel quadro della “Settimana Europea della Mobilità” dal 16 al 22 settembre con lo scopo di ottenere nella giornata del 26 settembre a livello europeo zero vittime sulle strade.

Scopi dell’iniziativa sono quelli d aumentare la consapevolezza sociale del fenomeno della mortalità ed incidentalità grave sulle strade europee, oggi in aumento; richiamare l’attenzione degli utenti della strada sulla necessità di riallinearsi agli obiettivi europei relativi alla riduzione del 50% del numero di vittimi sulle strade entro il 2020; dimostrare che, con ampio sostegno della collettività, si può essere in grado di ridurre il numero di vittime e feriti gravi sulle strade europee.

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