Civitella del Tronto, maxi-coltivazione di marjuana scoperta nel capannone: blitz dei carabinieri a Villa Chierico FOTO

Civitella del Tronto. Nel capannone solo in apparenza in disuso, era stata allestita una maxi-coltivazione di marjuana. Oltre 600 piante, tra i 130 e i 180 centimetri di altezza.

 

E poi un sistema molto ben congegnato per quanto concerne areazione, illuminazione e irrigazione della serra.

E’ quello che hanno scoperto, nel corso di un accurato controllo nelle cosiddette aree rurali, a Civitella del Tronto, i carabinieri del comando provinciale di Teramo.

A gestire, almeno nel momento dell’irruzione nel capannone di Villa Chierico, c’era un cittadino cinese, K.L. di 25 anni, clandestino in Italia, accusato di coltivazione di marjuana. L’orientale, su disposizione del pm Stefano Giovagnoni, è stato poi trasferito in carcere.

 

Ad attirare l’attenzione dei carabinieri, è stato l’impianto di condizionamento sempre acceso nel capannone dove, a giudicare dall’esterno, non vi era alcuna motivazione per l’installazione dello stesso, posto che non vi erano persone che entravano ed uscivano dalla struttura né un all’allevamento di animali.

L’ipotesi che all’interno del capannone potesse celarsi qualcosa, è stata avvalorata dal forte odore tipico della marijuana che si diffondeva nell’aria, e che ha indotto i carabinieri del Nucleo Investigativo a fare irruzione all’interno del fabbricato. All’interno i militari hanno trovato, con sorpresa, il cittadino cinese “a guardia” di 600 piante di marijuana, con un’altezza variabile tra i 130 e i 180 cm.

Un articolato impianto elettrico alimentava un sistema di aereazione, di illuminazione e di irrigazione, agevolando la coltivazione della marijuana nelle 4 stanze in cui, i circa 350 mq del fabbricato, erano stati suddivisi in 4 stanze.

Addetto alla vigilanza del sito ed al controllo sul corretto funzionamento degli impianti allestiti, il cittadino cinese che, privo di documenti di identità, è risultato clandestino sul territorio nazionale e domiciliato proprio all’interno del capannone.

Nello specifico, si tratta della prima volta che le forze dell’ordine sorprendono cittadini orientali dediti, in maniera quasi industriale, nella coltivazione di stupefacenti.

 

Nel corso della perquisizione sono stati trovati 600 grammi di stupefacente già essiccato, 8 contenitori di plastica dove erano state messe a coltura circa 1000 germogli di marijuana, numerosi sacchi di terriccio, taniche di fertilizzante e vasi dove coltivare le piante.

Da una stima approssimativa si ritiene che la piantagione avrebbe consentito la produzione di circa un quintale di stupefacente per un valore commerciale di vendita al dettaglio sino a circa 500.000,00 di euro. Sono in corso indagini volte ad accertare per conto di chi il 25enne cinese svolgesse quelle mansioni e se fosse solo lui o avesse la collaborazione di qualcun’alto per l’espletamento delle attività di coltivazione della marijuana.

Su disposizione del sostituto procuratore Stefano Giovagnoni, K.L. è stato associato nel carcere teramano di Castrogno.

 

 

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