Campli, vicenda Cave Canem. Istituto diocesano: ecco come stanno le cose. Il vescovo auspica una rapida soluzione

Campli. Arrivano le precisazioni da parte dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, sulla vicenda che investe poi i dipendenti della Cave Canem di Campli per il contenzioso portato alla luce dalla Filca Cisl, anche al rischio occupazionale per i dipendenti dell’azienda.

 

Sulla vicenda è intervenuto anche il vescovo (anche se va precisato che si tratta di un organismo ecclesiale non religioso e indipendente della diocesi) Lorenzo Leuzzi che parla di “seria preoccupazione per i dipendenti della Cave Canem e per le loro famiglie, che vedono in pericolo il proprio stipendio e il posto di lavoro, a causa delle difficoltà dell’azienda”.

Leuzzi auspica nella vicenda due aspetti: individuare il prima possibile ad un accordo fra le parti che salvaguardi i posti di lavoro dei dipendenti, garantire la giustizia sociale senza strumentalizzare i dipendenti e gli operai.

 

 

La posizione dell’istituto diocesano. L’azienda Cave Canem non corrisponde da oltre dieci anni quanto dovuto, a fronte di un’attività di estrazione sul terreno di proprietà dell’IDSC che procura introiti all’azienda, senza dare spiegazioni plausibili in merito a questa sua inadempienza.

L’IDSC, volendo tutelare i lavoratori, ha procrastinato il suo diritto di agire in via giudiziale conducendo trattative con la Cave Canem sin dal 2010, anno in cui si sono riscontrate le prime inadempienze.

-Nel 2013 l’IDSC ha cercato di condurre un arbitrato, per la determinazione del dovuto, che, seppur portato avanti da un geologo di fiducia scelto di comune accordo da entrambe le parti, non è stato accolto dalla Cave Canem nel risultato raggiunto.

Un accordo scritto è stato faticosamente raggiunto nel luglio 2018 a seguito di molteplici incontri e confronti – favorendo la Cave Canem, con la riduzione significativa dell’importo dovuto. Scelta fatta per garantire la continuità occupazionale dei dipendenti. Tuttavia, inspiegabilmente l’azienda non ha firmato l’accordo, costringendo l’IDSC a passare dalle vie extra giudiziarie a quelle legali.

 

“Da parte dell’IDSC c’è stata – e c’è tutt’ora – la massima disponibilità a giungere a un accordo in tempi ragionevolmente brevi, come auspica il Vescovo. Si attende ora la massima disponibilità a compiere passi concreti da parte della Cave Canem, che garantisca la risoluzione del contenzioso”.

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