Campli, l’uccisione di Zara diventa caso nazionale: “Regolamento di conti”

Non solo ribalta locale e l’apertura di un’inchiesta da parte della procura di Teramo.

La morte di Zara. un setter di sei anni uccisa qualche giorno fa con un colpo d’arma da fuoco a Molviano di Campli, ha suscitato l’indignazione delle associazioni animaliste a livello nazionale.

“Il fatto che Zara fosse di proprietà di un cacciatore fa pensare che si possa trattare di un regolamento di conti tra ‘rivali’ – commenta affranta Piera Rosati, Presidente nazionale della Lega Nazionale Difesa del Cane – Del resto è inspiegabile altrimenti perché lei sia stata l’unica vittima quando nello stesso posto c’erano diversi cani. Se così fosse, il mondo venatorio mostrerebbe ancora una volta il suo volto peggiore e la sua crudeltà nei confronti degli animali, in barba a tutti i proclami che cercano di convincerci del contrario”.

“In ogni caso, cacciatore o meno, chiunque sia stato è evidentemente un mostro e rappresenta un pericolo per tutta la comunità. Sparare in pieno giorno, nel centro del paese, è un gesto folle e rischioso non solo per i cani ma anche per le persone. Mi auguro che tutti gli abitanti del posto collaborino e forniscano ogni informazione utile per risalire al killer e confido nell’impegno delle forze dell’ordine per accertare la verità”, ha concluso la Rosati.

“Chiunque sia in possesso di informazioni utili ad identificare l’animalicida collabori con gli inquirenti – l’appello dell’Enpa– perché l’uccisione di animali è un reato punito dal codice penale e, come tale, deve essere perseguito. Auspichiamo che i carabinieri e la polizia locale, intervenuti sul posto subito dopo la morte della cagnolina, facciano il possibile per dare un volto e un nome all’aguzzino. Intanto l’associazione ha attivato il proprio ufficio legale, che sta valutando ogni iniziativa utile e opportuna. Anche per evitare che l’animalicida possa tornare a colpire”.

 

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