Atri, il San Liberatore diventa Ospedale Covid-19. Ferretti chiede chiarimenti su sicurezza operatori

Atri. “Preso atto che l’Ospedale San Liberatore di Atri è stato individuato come nosocomio Covid-19, non posso esimermi dal richiedere, quale massima autorità sanitaria locale, di avere contezza immediata delle misure di sicurezza adottate e adottande a tutela degli operatoti sanitari e dei pazienti presenti presso la struttura ospedaliera. Nello specifico si chiede che vengano comunicati i protocolli e le procedure adottate in tutte le tipologie di casi prevedibili (gestione dei pazienti, diversi livelli di gravità, dispositivi di protezione individuali, sanificazione degli ambienti ecc) e che i protocolli siano caratterizzati da indicazioni chiare con l’obiettivo di limitare al minimo l’ambito discrezionale degli operatori e adottare comportamenti standardizzati”. Questo, in sintesi, il contenuto della lettera inviata dal Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti al Presidente della Regione, Marco Marsilio, all’Assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, al direttore generale della ASL di Teramo, Maurizio Di Giosia, alla direttrice sanitaria della stessa ASL, Maria Mattucci, al Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci, Gianguido D’Alberto e al Prefetto di Teramo, Graziella Patrizi relativamente alla notizia dell’individuazione dell’ospedale della città ducale quale presidio per curare pazienti postivi al Covid-19.

“Si chiede inoltre – conclude il Sindaco nella lettera – di conoscere il potenziamento dell’organico sanitario sia in termini quantitativi sia qualitativi anche in considerazione del fatto che tale emergenza richiede la presenza di personale specialistico non presente attualmente nel presidio ospedaliero di Atri”.

“Da anni – commenta il Sindaco Piergiorgio Ferretti – siamo impegnati per tutelare e potenziare il nosocomio della nostra città, che ha subìto tagli e chiusure di reparti e ora il senso di responsabilità ci impone di collaborare con le autorità sanitarie per fronteggiare questa emergenza, ma resteremo vigili sulla gestione e organizzazione del presidio. Ci aspettiamo una dotazione completa di attrezzature idonee, l’arrivo di tutti gli strumenti necessari per garantire la sicurezza dei malati e degli operatori, nonché di ulteriore personale per gestire l’emergenza al meglio. Non sfugga che le nostre richieste sono volte a garantire la salute di tutti i nostri concittadini in quanto la salvaguardia dell’intera collettività atriana rimane l’obiettivo primario di ogni nostra iniziativa. Siamo consapevoli che le decisioni riguardanti l’ospedale di Atri rientrano in un quadro più ampio di riorganizzazione della sanità provinciale che riguarderà probabilmente anche gli ospedali di Giulianova e Sant’Omero oltre che Teramo e ovviamente siamo fiduciosi sul contenimento del contagio e l’auspicio è che non si arrivi a queste necessità. Siamo certi che gli operatori sanitari del nostro nosocomio, che hanno sempre dimostrato grande spirito di collaborazione e abnegazione, oltre ad una eccellente e riconosciuta professionalità, anche in questa occasione si distingueranno offrendo un servizio eccellente a sostegno dell’intera comunità teramana”.

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