Atri, discarica Santa Lucia: “Regione non accetti le controdeduzioni del Consorzio Piomba Fino”

Atri. Le controdeduzioni al preavviso di rigetto del progetto di ampliamento della discarica in contrada Santa Lucia di Atri presentate dal Consorzio Piomba-fino, verranno esaminate e discusse il prossimo 6 febbraio dal Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione dell’Impatto Ambientale.

Lo fa sapere il consigliere comunale M5s di Atri Cinzia Di Luzio che commenta: “Si tratta di un appuntamento molto importante che deciderà le sorti di un territorio da anni martoriato. Il Commissario del Consorzio si aggrappa con le unghie agli specchi per difendere il proprio progetto, attraverso le osservazioni, presentate oltre il termine dei 90 giorni concessi dalla Regione, che fanno riferimento a normative e nozioni molto tecniche. Vi sono diversi punti in cui si rinvia a successivi adempimenti tecnici ed amministrativi; si fa altresì riferimento ad ulteriore produzione documentale che dovrà essere valutata dalla Regione Abruzzo. In ogni caso la produzione postuma di numerosi documenti e modifiche progettuali evidenzia e conferma che il progetto di ampliamento presentato non era adeguatamente studiato e mostrava numerose lacune, tanto da poter sostenere che le variazioni da apportare trasformeranno il progetto originario in altro e nuovo progetto, pertanto l’iter amministrativo di quello attuale dovrebbe concludersi con il diniego come correttamente prefigurato dalla Regione”.

E ancora: “Inoltre, si insiste molto sulle “Aree di pregio agricolo” che si trovano sul territorio interessato dal progetto: il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti esclude la realizzazione di discariche in aree aventi destinazione d’uso agricolo se classificate altresì aree di pregio agricolo dalla specifica normativa Statale e Regionale. Pertanto il criterio escludente prefigurato dal piano regionale stesso, che impedisce la realizzazione di nuove discariche in zone agricole di pregio va applicato senza indugi. Ci aspettiamo dunque che la Regione non accetti le controdeduzioni e confermi la posizione già espressa attraverso il preavviso di rigetto. Se così non fosse avremmo la dolorosa conferma che ancora una volta interessi politici ed economici prevaricano la tutela della salute pubblica e dell’ambiente”

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