Alba Adriatica, sicurezza nel “ferro di cavallo”: scintille tra Pro-loco e amministrazione

Alba Adriatica. “Mai mettere la sicurezza in attesa”. E’ un confronto, al momento, tutto epistolare tra Renato Pantoli, presidente della Pro-loco (Città di Alba Adriatica) e il vicesindaco con delega alla sicurezza, Alessandra Ciccarelli.

 

L’ultimo nodo del contendere riguarda la richiesta di un presidio fisso dell’Associazione nazionale carabinieri nello scalo ferroviario. La richiesta della Pro-loco è stata rigettata dall’Ente, con la motivazione di locali non idonei. E qui si innesta la replica di Pantoli, che parla “ di una risposta asettica, scontata, che non prevede proposte sulla reale problematica della stazione e in particolare in tutta la zona. Da un assessore alla sicurezza si saremmo aspettati altre iniziative”.

Il tema. “Abbiamo chiesto”, replica la Pro-loco una postazione dell’Anc, perché riteniamo che la presenza costante di divise potrebbe rappresentare un deterrente per la micro-criminalità nella zona e una maggiore sicurezza per i viaggiatori che mensilmente superano le 15mila unità, che salgono a 20mila nel periodo estivo”.

Il recupero della zona. Al di là di quello che è il tema specifico, frutto del confronto degli ultimi giorni, sul tavolo c’è anche la questione, annosa, che investe l’intero quartiere conosciuto come il “ferro di cavallo”.

“La nostra città è molto peggiorata in questi anni: dal centro storico, sempre più immerso nel degrado, la zona della stazione ferroviaria, senza una prospettiva e un progetto”, si legge nella nota.
“Siamo fermamente convinti che il degrado e la microcriminalità si combattono migliorando il decoro della città, perché il degrado ambientale e sociale vanno sempre di pari passo.
Sappiamo tutti da dove proviene il “Malaffare” Alba è diventata il centro dello spaccio della Val Vibrata, “Centri di rifornimento a cielo aperto”.
La mancanza di un disegno futuro per una città che cresce diventa indispensabile, che possa ricollegare i vari spazi, magari attraverso la costruzione di piste ciclabili e una diversa viabilità come abbiamo proposto, mettendo in comunicazione la pista ciclabile del lungo vibrata con la stazione ferroviaria, l’ufficio postale , la biblioteca e il recupero di uno spazio per fare cultura per i giovani, (Cinema Aurora) possono essere delle iniziative per reinserire nel contesto urbano il ferro di cavallo.
Siamo da anni impegnati nella zona non siamo mai stati coinvolti a dare il nostro contributo per mettere in campo un lavoro di squadra”.

Idee. “Abbiamo fatto un tentativo, oltre al recupero della stazione ferroviaria, sede della Pro loco e Ostello: dare colore al quartiere con i murales (un progetto che si sta attuando in tutte le periferie urbane degradate) per contrastare le forme di degrado, marginalità economica e sociale”, si chiude la nota.
“Questa era la finalità principale di “Alba City Gallery”, progetto bocciato perché ci è stato comunicato che in corso c’era un’altra iniziativa per l’intero quartiere”.

 

 

 

 

 

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