Alba Adriatica, i nuovi poveri e la necessità di creare una mensa sociale. La proposta

Da Alba Adriatica, da un’associazione che opera nel mondo del volontariato, la richiesta di attivare una mensa per i meno abbienti. Un luogo fisico, materiale, dove poter fornire pasti e chi è in situazioni di disagio e di difficoltà, capace di abbracciare l’intero ambito della Val Vibrata.

 

La proposta, peraltro non nuova nelle sue finalità, arriva da Maurizio Ielo, presidente dell’Associazione “Francesco De Finis”, onlus che opera nel mondo del volontariato e del disagio sociale e psicologico.

 

La riflessione nasce da dati oggettivi, figli dell’osservatorio privilegiato che l’associazione ha operando, con cadenza quasi quotidiana, in attività legate alla persona.

I pacchi alimentari. Nell’ultimo anno, infatti, l’associazione ha consegnato oltre 400 pacchi alimentari sulla scorta delle segnalazioni arrivate dal settore comunale delle politiche sociali e dallo sportello di ascolto dell’associazione.

Un numero sempre crescente e che coinvolge (anche qui in crescita) sempre più famiglie italiane. Questo, senza ombra di dubbio, appare uno degli elementi nuovi e che favoriscono una riflessione molto accurata. Le nuove povertà che a dispetto di quelli che sono degli indicatori statistici rappresentano una costante nella cittadina costiera e la questione non può essere sottovalutata.

Una tematica che nella campagna elettorale per le comunali, oramai in procinto di partire, ancora non trova una giusta e adeguata ospitalità.

La mensa. La proposta dell’associazione, che andrebbe raccolta dal Comune di Alba Adriatica e dalle municipalità territoriali, è quella di dare vita ad una mensa per i meno abbienti.

“ La cosa andrebbe a risolvere un problema evidente nella vita di tutti i giorni”, sottolinea Ielo, “ e avrebbe dei benefici anche sul piano della sicurezza con calo anche dei reati per chi è costretto a rubare per mangiare”.

 

 

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