Alba Adriatica, il Tar riaccende la musica del Gattopardo: accolto il ricorso

Alba Adriatica. Il presidente del Tar riaccende la musica del Gattopardo. E questo in attesa di dirimere la vicenda nel merito del contenzioso, la normale programmazione della nota discoteca di Alba Adriatica non subirà interruzioni di sorta.

 

Viene congelato il provvedimento del questore di Teramo che lo scorso 1 luglio aveva sospeso la licenza del locale notturno di via Roma, ad Alba Adriatica, per 15 giorni. Questa mattina il presidente del tribunale amministrativo ha accolto il ricorso d’urgenza promosso dal legale del Gattopardo, Fabrizio Antenucci. In pratica le attività proseguiranno seguendo la normale programmazione. Il prossimo 24 luglio in sede collegiale sarà esaminato il ricorso sulla richiesta di sospensiva del provvedimento, emesso sulla scorta dell’articolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

“Grande soddisfazione per una reale e concreta affermazione di giustizia che consente di evitare  alla proprietà del noto locale di subire ingiustamente un gravissimo danno economico e di immagine.

Gli eventi dell’estate seguiranno la propria programmazione”, sottolinea l’avvocato Antenucci.

 

Il provvedimento del questore, che poi ha originato il ricorso al Tar, aveva generato nella proprietà della discoteca non poche perplessità “se si pensa che il noto locale si distingue per la scrupolosa osservanza ai molteplici criteri di sicurezza dettati dalla normativa di riferimento”, si legge in una nota.

 

Peraltro sabato 16 giugno è stata effettuata un’ispezione a sorpresa da parte dei carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, unitamente al nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro.

Nella circostanza, non è stato rinvenuto nemmeno uno spinello, così come nulla è emerso in termini di irregolarità, fatta eccezione per una ballerina (su 55 lavoratori) la cui chiamata in assunzione era sfuggita al consulente.

Ciononostante tra le motivazioni che si rinvengono alla base del provvedimento emesso ex art. 100 TULPS spiccano: lavoratori irregolari (ricordiamo 2 su 55), una rissa verificatasi sulla Statale 16 e il furto di una bicicletta!

La proprietà aveva preannunciato di ricorrere alla sua unica arma a disposizione, ovvero al Tar de L’Aquila, al fine di tentare di controbattere a quello che sembra sempre più un atto ingiustificato e forzato sotto ogni profilo.

Era a rischio la programmazione di due settimane unitamente alla possibilità per i 60 dipendenti di restare a casa”.

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