Alba Adriatica, controlli della guardia costiera nel negozio cinese: sequestrati 150 chili di prodotto ittico

Alba Adriatica. Sequestrati 150 chili di prodotti di dubbia provenienza, e comunque senza la necessaria tracciabilità con una sanzione, a carico del titolare dell’esercizio commerciale, di 4500 euro.

 

Proseguono sull’intero territorio provinciale i controlli lungo la filiera della pesca da parte della guardia costiera di Giulianova.

Nella giornata di ieri, infatti, il nucleo ispettivo dalla guardia costiera, di concerto con il servizio veterinario della Asl di Teramo, ha effettuato un accurato controllo all’interno di un negozio etnico ad Alba Adriatica, gestito da un cittadino cinese.

Le verifiche hanno evidenziato, sin da subito, gravi lacune per quanto concerne le modalità di conservazione del prodetto, la loro provenienza e il rispetto basilare delle norme di legge.

 

I controlli, infatti, mirati alla verifica delle norme che regolano la commercializzazione dei prodotti ittici, hanno fatto emergere alcune gravi irregolarità circa la garanzia dei requisiti generali e specifici di igiene dei locali e delle attrezzature, nonché attinenti la necessaria presenza degli elementi identificativi attestanti la provenienza del prodotto commercializzato.

Nella cella frigo e negli annessi pozzetti, infatti, i militari della Guardia Costiera e i veterinari dell’ASL hanno rinvenuto prodotti della pesca e prodotti di origine animale e vegetale (tra cui carni varie, murena giapponese, frattaglie di suino, teste di anatra e corvina giapponese) di cui non hanno potuto ricostruire provenienza ed informazioni basilari obbligatorie dell’etichettatura da garantire al consumatore.

Il prodotto “irregolare” è stato sequestrato con una salata sanzione a carico dell’esercente.

“In merito ai contenuti dell’articolo sotto riportato, la Guardia Costiera conferma che le irregolarità rilevate e sanzionate hanno riguardato esclusivamente comportamenti omissivi commessi dal venditore finale. Nella circostanza, non è stata rilevata alcuna irregolarità a carico di eventuali società italiane importatrici di prodotto congelato sul territorio nazionale. Al venditore etnico,infatti, è stata tra le altre cose contestata la mancata esibizione di documentazione che attestasse le fasi di acquisto del prodotto venduto al dettaglio, rendendone impossibile la ricostruzione delle operazioni commerciali.”

 

 

 

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