Teramo, il Pd “serve” il sale a Brucchi: “Torniamo alle urne”

Teramo. Non solo una risposta a Brucchi. Questa mattina il Partito Democratico (e la civica Teramo Cambia) ha voluto lanciare forte e chiaro un segnale di unità e compattezza, diramando le convocazioni, in occasione della conferenza stampa in risposta al bilancio del primo cittadino, anche a Regione e Provincia. E così erano presenti l’assessore regionale Dino Pepe, i consiglieri Luciano Monticelli e Sandro Mariani ed il segretario provinciale Gabriele Minosse.

Tutti uniti con pacchi di sale in bella vista, per far notare, ironicamente, che la neve cadrà di nuovo su Teramo e che la cittadinanza potrebbe averne ancora bisogno. “Ciò che è accaduto negli ultimi giorni – ha dichiarato Manola Di Pasquale – è stata la dimostrazione lampante della totale incapacità dell’amministrazione cittadina. Noi ci impegneremo al massimo per costringere alle dimissioni questa giunta e tornare di nuovo alle urne. I teramani non devono votare per noi se non ci ritengono all’altezza, ma dobbiamo evitare che vengano creati danni e disagi ulteriori”.

“Le leggi nazionali – prosegue – prevedono che le amministrazioni possano scegliere tra un minimo ed un massimo di tassazione. Brucchi ha sempre scelto di applicare tutto al massimo e non si può non sottolineare quanto ancora manchi la trasparenza in alcuni atti amministrativi. Il Capodanno? Proviamo a mettere da parte le polemiche, ma è possibile che a Teramo tutti i servizi che paghiamo, ci costino il doppio? E’ possibile che non sappiamo, di preciso, quanto ci è costato questo Capodanno trattandosi di pubblica amministrazione? A loro non interessa la collettività, ma che stiano bene loro ed i loro amici”. E sulla Team: “Il sindaco pensa che il problema dei costi dei rifiuti sia nello smaltimento. Non ha capito invece che tutto sta nei costi fissi della macchina Teramo Ambiente, sono quelli a pesare sui cittadini”.

Non è più tenero Gianguido D’Alberto, capogruppo Pd in Consiglio: “Gli assessori presenti alla conferenza stampa di fine bilancio sembravano l’orchestra del Titanic che suona mentre la nave affonda – dice con una battuta – Brucchi dice che non cambierebbe nulla con il taglio di alcuni assessori, ma non comprende che cambierebbe invece molto in credibilità. Non si può lamentare dei tagli operati dal governo se, in prima persona, non riduce la spesa pubblica. Nel 2010 la spesa era di 43.887.000 euro, oggi si attesta sui 46.364.000 euro”.

E continua: “Il piano neve è stato inefficiente e sul Capodanno molti assessori hanno scaricato la responsabilità della decisione alla Giunta, in una sorta di solidarietà collettiva. I tagli che l’amministrazione dice di aver operato al personale? Anche quella è una decisione del Governo, ma Brucchi in questo caso l’ha fatta sua. Ciò che il sindaco non ha chiarito in occasione del bilancio, è se vuole che Teramo diventi o no una città universitaria, essendo l’Ateneo una delle poche risorse rimaste a questa città”.

Alberto Melarangelo ha fatto poi notare come il Castello Della Monica sia ormai un “relitto urbano”, che torna ciclicamente nei progetti futuri dell’amministrazione comunale, ma senza poi dare veri e propri segnali di svolta.

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