Giulianova, messa in sicurezza del nuovo molo: lavori ancora fermi

Ancora non ripartono i lavori di messa in sicurezza del nuovo braccio nord del porto di Giulianova che da quando è stato costruito, ma mai ultimato, ha manifestato una serie di problemi di stabilità con massi ciclopici che sono franati sul lato esterno a causa delle mareggiate e per via di una costruzione non conforme.

Il Provveditorato alle opere pubbliche per le Regioni di Abruzzo, Lazio e Sardegna, pur avendo espresso un parere favorevole, più di un anno fa, all’intervento di consolidamento, per il quale è stata stanziata una somma di quasi un milione di euro, ancora non concede il nulla osta per far entrare in azione l’impresa. E con il passare del tempo la situazione rischia di peggiorare perché operare in condizioni climatiche sfavorevoli non sarebbe opportuno.

Il presidente dell’Ente Porto Marco Verticelli, che conosce molto bene la situazione, è fortemente preoccupato. I lavori a suo tempo non furono fatti bene. La base del nuovo braccio è più stretta di una decina di metri. Questa condizione avrebbe determinato l’instabilità. Sin da subito le mareggiate hanno causato problemi: le correnti hanno scavato a ridosso della massicciata che, avendo una base non adeguata, ha iniziato a collassare col cedimento di enormi massi su quasi tutto il tratto del nuovo molo.

Furono i tecnici subacquei di una ditta incaricata dallo stesso Provveditorato ad accertare la conformazione errata del basamento e lo scavo sul fondale causato dalle correnti. Fu predisposto successivamente il progetto di messa in sicurezza. Da quasi 3 anni ci sono i fondi, poco più di 900mila euro stanziati dalla Regione. L’Ente Porto ha più volte sollecitato il Provveditorato, anche con l’intenzione di procedere con l’ultimazione del molo, visto che manca la parte convergente, poco più di 80 metri. Per il momento tutto resta fermo con le mareggiate invernali dietro la porta.

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