Assalto al blindato, Davide Rosci condannato ma può tornare a casa

Si è chiuso con una sorta di vittoria a metà per Davide Rosci il processo di appello per l’assalto al blindato dei carabinieri, episodio accaduto a Roma nell’ottobre di due anni fa.

Il leader di Azione Antifascista Teramo potrà infatti tornare a casa per scontare i sei anni di reclusione che la Corte d’Appello ha deciso di confermare sulla linea della sentenza di primo grado. Rosci, attualmente a Viterbo, potrà dunque tornare in città. Meglio ancora è andata a Mirco Tommasetti: se in primo grado anche lui era stato condannato a sei anni, oggi pomeriggio a Roma la Corte d’Appello lo ha assolto per non aver commesso il fatto. Gli altri teramani, Cristian Quatraccioni, Marco Moscardelli e Mauro Gentile hanno avuto una riduzione di pena: Quatraccioni a quattro anni e otto mesi, Gentile e Moscardelli a cinque anni (col rito abbreviato erano stati condannati a sei anni come Rosci). Secondo la procura romana, la “cellula teramana” avrebbe avuto parte attiva negli scontri di piazza San Giovanni a Roma durante la “Giornata dell’indignazione”. Le accuse per loro, oltre che per un sesto imputato, erano di resistenza pluriaggravata, devastazione e saccheggio.

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