Atri, sequestrate reti di cattura per uccelli: una denuncia

Atri. Nel gergo tecnico la chiamano “uccellagione” e, nella pratica, consiste nell’uso di reti in nylon utilizzate per intrappolare i volatili.

Un’attività illegale, vietata per legge, diffusa soprattutto nel periodo della migrazione, particolarmente cruenta, in quanto gli animali rimangono impigliati per giorni prima di morire di stenti. I tentativi di liberarsi costituisce, inoltre, motivo di richiamo di altri uccelli che finiscono per subire la stessa sorte.
Proprio nell’ambito dell’attività di controllo finalizzata alla tutela della fauna selvatica, nei giorni scorsi il personale del Comando Stazione forestale di Atri ha fermato e denunciato il titolare di un’azienda agricola, che esercitava nel proprio podere proprio la pratica dell’uccellagione.
Gli agenti hanno accertato l’uso di reti di nylon, di colore chiaro, intrecciate a maglia e posizionate sulle chiome di alberi da frutto. Tali reti, si presentano invisibili ed intrappolano i volatili che qui rimangono immobilizzati, senza possibilità di liberarsi.
Al responsabile, che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, sono state contestate le violazioni alla specifica normativa sulla caccia nonché quelle sul maltrattamento e uccisione di animali.

Impostazioni privacy