Morro d’Oro. Dover abbandonare la propria casa ogni volta che piove, è un qualcosa che stride di per sé. Contando poi che, quella casa, è stata acquistata grazie ai sacrifici di una vita, fa ancora più male.
La rabbia di Antonietta Clemente è tanta. Tanta perché, come lei stessa denuncia, dopo soli tre mesi dall’aver acquistato un’abitazione in via Padova a Pagliare di Morro d’Oro, è iniziato il suo calvario. Il suo incubo è la pioggia, anche quella di modesta entità, che produce sistematicamente una sorta di allagamento tutt’intorno la sua abitazione, tanto da costringerla a fare le valigie ed andare via.
E la richiesta di aiuto al Comune di Morro d’Oro sembra essere caduta nel vuoto: nessuno, come racconta, avrebbe dato risposte concrete. “Poco prima della mia abitazione – spiega Antonietta – c’è la fabbrica Cordivari, a cui il Comune ha dato il permesso di costruire parcheggi e magazzini facendo confluire l’acqua piovana nella tubazione comunale, che consiste in fossati nel terreno già inidonei a ricevere l’acqua piovana. A tutto questo si aggiunge l’Ente del Consorzio di Bonifica, proprietario di una centrale elettrica che si trova subito dopo casa mia, che ha alzato la strada di mezzo metro, impedendo il deflusso dell’acqua piovana in strada e convogliandola tutta all’interno della mia proprietà”. Una situazione che si è fatta col tempo ingestibile: “Ogni volta che piove, sono costretta a mettere una paratia di ferro e dei sacchi di sabbia davanti casa, ma alla fine sono sempre costretta a lasciare l’abitazione e ad andare a dormire altrove ogni volta che piove”. E sperare che non piova ogni inizio di giornata, non è vita.
